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Querele temerarie. Inammissibile distruggere “Il Casalese”

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C’è un giudice a Napoli. E ha deciso che non si sequestrano e bruciano i libri in Italia. Non si ritirano dal mercato neppure se il loro contenuto può aver dato fastidio a qualcuno. Così è stato stabilito da un giudice ieri  nella città partenopea respingendo la richiesta  presentata dai legali del fratello dell’onorevole Cosentino contro il libro “Il Casalese” scritto a più mani da nove giornalisti (campani e precari) e che racconta l’ascesa della famiglia Cosentino… gli affari e la carriera politica del parlamentare su cui pende un’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa. Il magistrato l’ha respinta ritenendola “inammissibile”.

In questi mesi di attesa il libro “incriminato” è stato   “adottato” dalla società civile, dai colleghi giornalisti, da associazioni e lettori che hanno messo in piedi una campagna per la libertà d’informazione, proprio attraverso la lettura pubblica e la presentazione del testo in diverse città. Nonostante questa prima “vittoria” della libertà d’informazione, come una spada di Damocle pende sul libro la richiesta di risarcimento danni da 1, 2 milioni di euro (tra danni morali, materiali e patrimoniali) intentata contro la casa editrice e alcuni degli autori.

Intervistato durante uno di questi appuntamenti pubblici de il “Casalese” al Festival internazionale del giornalismo di Perugia, Ciro Pellegrino, fra gli autori del libro, commentava così questo percorso che ha visto il sostegno di buona parte della società civile: «Siamo fiduciosi di quella che sarà la vicenda in sede legale perché abbiamo fatto il nostro dovere e il nostro lavoro, con documenti alla mano. Dall’altro canto stiamo ricevendo riscontri enormi, in tutta Italia, dove riusciamo a raccontare cosa c’è dentro il libro, e sono ben15 anni di politica campana e nazionale che fanno il giro del Paese. Ciò non toglie che questa ipoteca che grava sul libro sia pesante da sostenere».

Cosa ha infastidito Giovanni Cosentino, fratello dell’onorevole campano a tuo avviso – chiedevamo – a tal punto da fare richiesta per un risarcimento danni così consistente?« Non c’è un aspetto in particolare – risponde Pellegrino – è proprio aver realizzato una sorta di excursus della storia dell’onorevole Cosentino in politica ad aver suscitato questa reazione. E aver scelto questa forma, ovvero quella di un corpo unico di informazioni rispetto al quale si possono tracciare dei bilanci. Se l’ articolo è elemento di un quadro, un libro è il quadro. Ed è fastidioso rapportarsi e rispondere su diversi aspetti, su nomi e cognomi citati. Ad esempio dal libro emergono tutta una serie di collegamenti familiari dell’onorevole Cosentino che in molti non conoscevano prima».

In attesa di conoscere il destino della richiesta milionaria di risarcimento danni un primo punto di non ritorno è stato sancito, per legge. “Il Casalese” si potrà continuare a leggere, acquistare e diffondere in nome della libertà di informare dei giornalisti e del diritto a sapere dei cittadini.

tratto da www.liberainformazione.org


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