Fioccano in questo periodo lettere/ultimatum degli Ordine regionali dei giornalisti ai morosi per il recupero ove bonario ove forzoso delle quote arretrate di iscrizione allalbo, cioè intorno alle100 euro lanno più interessi vari, con piccole differenze da una regione. Se non si salda il debito non solo si rischia di essere cacciato dallesercizio della professione, ma di subire lintimazione della riscossione coattiva.
Con la crisi del settore editoriale e con il crollo delloccupazione (18% contro la media del 10% negli altri settori), un esercito di colleghi si trova in mezzo alla strada o lavora per compensi di fame, comunque fatica ad arrivare alla fine del mese, e a fine danno i conti non quadrano neanche per pagare la quota dellOdg.
Quasi tutti gli Ordini largheggiano di risorse perché le spese, che possono essere solo di carattere istituzionale quali per la formazione, si sono ridotte al lumicino. Eppure avrebbero lobbligo del pareggio di bilancio da raggiungere anche mediante unautomatica riduzione delle quote. Non resta da augurarsi che lOrdine nazionale incoraggi una politica di sconti e di sanatoria delle morosità con il solidale intento di soccorrere i tantissimi colleghi in difficoltà. Daltra parte, l’Odg non salva il proprio futuro facendo la voce grossa.