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#PorteOuverte, lampi di intatta speranza

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#PorteOuverte -porte aperte-, il popolo di Parigi nelle stesse ore di coprifuoco in cui le istituzioni ipotizzavano di chiudere le frontiere, anche a uomini che fuggono dalle stesse implacabili belve che hanno in queste ore insanguinato Parigi, ha aperto le porte delle proprie case a chi era ancora in strada, agli innocenti in fuga da un ombra di morte, mutando così la paura in solidarietà.

L’ hashtag postato sui social media ha nutrito lampi di intatta speranza, gli unici capaci di illuminare una notte perduta nella barbarie più oscura:
“Un cuore solo non è un cuore. Un sol cuore tutti i cuori”, la poesia Ininterrotta di Paul Eluard racconta in modo sublime i figli fragili di Parigi che nell’odio sognano l’amore, nel dolore la fraternità, nel deserto di guerra la pace e tra le lacrime l’eterna fiducia.

Le lenzuola che hanno coperto i cadaveri a terra nelle strade, sin da subito negli istanti di pericolo, dipingono la pietà che nutre le anime e squarciano il cielo di crudeltà dietro cui i vili assassini si nascondono per giustificare il loro fetore di morte. Questa è Parigi, questa è la Francia, questa è la libertà, nell’abisso il pane si spezza, le profonde ferite si curano e la vita infranta si accarezza di umanità.
Quelli che uccidono, attori consumati di un’apocalisse senza futuro restano destinati al male, nessun Dio come loro gridano li guida, nessun Dio mai lì assolverà: “Sono con tutte le bestie per dimenticarmi fra gli uomini”. Paul Eluard.


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