La richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex premier Silvio Berlusconi che allora sedeva in Senato è arrivata durante il processo Ruby.ter da parte del Gip milanese Stefania Donadeo e vede Berlusconi con una ventina di giovani tra cui Karima el Mahroug alias Ruby indagati per corruzione in atti giudiziari. Ne ha dato l’annuncio il presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato Dario Stefano.
Dai dialoghi si deduce che Iris Berardi e Barbara Guerra hanno rinunciato a testimoniare in cambio di denaro da parte dell’ex premier. Del resto, chi sia l’ex presidente del Consiglio, ricchissimo e più volte in difficoltà per i processi a cui è andato incontro, grazie alle sue televisioni e giornali tutti sono oggi in grado di riconoscerlo. Così il fondatore in Italia del “populismo autoritario”, l’uomo che ha creato un sistema di potere da cui-dopo un ventennio abbondante- non siamo ancora in nessun modo usciti, resta ancora sulla breccia, anche se va incontro a crescenti difficoltà.
I prossimi mesi e settimane ci diranno, in maniera più chiara e limpida, se l’uomo di Arcore riuscirà a venir fuori anche da questo processo, ma resta il fatto che a questo punto l’ex presidente del Consiglio rischia una nuova condanna che, aggiungendosi a quella già definitiva, per cui ha anche scontato la pena per la frode fiscale legata alle sue aziende televisive, può limitare al massimo il suo percorso per contendere il potere ai suoi avversari politici, primo tra tutti l’attuale capo del governo e segretario del partito democratico Matteo Renzi.
Insomma si prepara per il grande imprenditore lombardo una stagione tutt’altro che facile e dipenderà dalle mosse e degli avvocati-parlamentari che lo assistono, a cominciare da Longo e Ghedini, riuscire a farlo uscire dall’angolo in cui rischia ancora una volta di precipitare.