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Indonesia: la pirateria è reato, ma filmarla è peggio

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Immaginate di svolgere serenamente il vostro mestiere: avvocato, falegname, poliziotto, medico. Vi trovate sul posto di lavoro, intenti ad eseguire al meglio quanto richiesto dalla vostra professione. All’improvviso, senza troppi giri di parole, un gruppo di uomini in uniforme vi segnala, con discutibili maniere, che avete violato alcune leggi non meglio definite. Provate a chiedere informazioni, ma tanto non vi rispondo. Da lì ai prossimi quattro mesi avrete tutto il tempo necessario per documentarvi sull’accaduto; in galera.

Neil Bonner, 32 anni e Rebecca Poser, 31, sono due cineasti attualmente impegnati con la casa di produzione britannica “Wall to Wall”. In maggio erano partiti per l’Indonesia con l’audace progetto di girare un documentario sul radicato fenomeno della pirateria. Il giorno 28, mentre si trovavano sull’isola di Batam, sono stati arrestati da alcuni ufficiali della marina militare per aver svolto delle riprese senza il visto necessario ai giornalisti.

Rebecca Poser e Neil Bonner hanno trascorso i successivi 4 mesi in carcere. La prima uscita, datata 28 settembre, è avvenuta per giustificare le proprie ragioni dinnanzi alla magistratura di Batam. I capi d’accusa parlano di “violazione della legge indonesiana sull’immigrazione”, per il cui reato sono previsti fino a 5 anni di detenzione.
Benjamin Ismaïl, massimo rappresentante del dipartimento Pacific-Asia di Reporters Without Borders, ha dichiarato che è “inaccettabile che i giornalisti possano essere privati della propria libertà e dei propri cari a causa di una mera irregolarità burocratica”. Effettivamente, in altri casi analoghi, il tribunale indonesiano aveva optato per il semplice allontanamento dal paese dei soggetti coinvolti.
Neil Bonner e Rebecca Poser appariranno nuovamente in udienza giovedì 1 Ottobre. La prossima fase della partita si giocherà in tribunale, dove l’eco del sostegno internazionale potrebbe essere l’unico fattore capace di influenzare una valutazione tutt’altro che obiettiva.


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