Il giornalista Minieri, querelato nel 2009 per un articolo pubblicato sulla Nuova Gazzetta di Caserta, era già stato condannato in primo grado
Il 24 marzo 2015 la Corte d’Appello di Salerno ha assolto dall’accusa di diffamazione il giornalista Salvatore Minieri che in primo grado era stato condannato dal Giudice monocratico della sezione distaccata del Tribunale di Salerno (Mercato San Severino) ad una pena di sei mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. La Corte ha stabilito l’improcedibilità all’azione penale rilevando che la querela era stata presentata oltre i termini di legge, cioè per una circostanza di fatto che era evidente al momento della presentazione della querela, nel 2009.
“Sono un libero professionista che vive del suo lavoro e sono stato costretto a subire un lungo processo che non sarebbe dovuto mai iniziare – ha detto Minieri ad Ossigeno -. Sono stato perfino condannato in primo grado. Per difendermi ho dovuto pagare degli avvocati. Ho fatto sacrifici enormi per far fronte alle spese legali”.
Il giornalista era stato querelato da Angela Del Vecchio, avvocato e segretario dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, per un articolo pubblicato il 16 giugno 2006 sul quotidiano Nuova Gazzetta di Caserta. La querela era stata presentata il 29 giugno 2009.
Nell’articolo Minieri criticava l’affidamento all’avvocato di un incarico da 30mila euro per un arbitrato sulla vicenda dei rifiuti da parte del commissario prefettizio, Paolino Maddaloni. Secondo il giornalista, il funzionario prefettizio avrebbe affidato il mandato alla professionista per favorire l’allora candidato alla carica di primo cittadino di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca.
Per lo stesso articolo Minieri era stato querelato anche dal sindaco Giorgio Magliocca.
DL RDM