BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Scalzi

0 0

Appena tocco l’asfalto viscido di pioggia e melma con il piede nudo, sento una sensazione di schifo. C’è la mamma vicino a me, che incoraggia i suoi bambini  “fate finta di stare sugli scogli, però quelli fanno male, qui la strada invece è tutta bella liscia. Quelle parole  mi fanno subito pensare ai piedi dei migranti bloccati per giorni sulla scogliera di Ventimiglia, a quelli martoriati di chi attraversa il deserto, a quelli pigiati nel sudiciume di chi è rannicchiato in una stiva. E la sensazione di schifo sparisce.

Inizia la marcia degli scalzi dal centro Baobab di Roma. Ci sono molti eritrei, somali ed altri ospiti del centro che portano striscioni insieme a donne e uomini italiani. “Free border” è lo slogan che rompe il silenzio. Poi “Italiano, l’hai dimenticato, anche tuo nonno  era immigrato”. Le tv inquadrano i piedi, i poliziotti di servizio pure. Arrivano gli studenti “Stessi piedi, stesse mani, siamo tutti esseri umani”. Attraversiamo la strada larga bloccando il traffico. Nessun clacson, motori spenti e dalle macchine tutti con lo sguardo sul corteo mille-piedi.

Alla fine ho i piedi lerci e mentre me li lavo alla meglio ad una fontanella prima di rimettermi le scarpe, incrocio lo sguardo con un ragazzo somalo appoggiato al muro. Ci sorridiamo.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21