Un’inchiesta per raccontare le morti avvenute nei centri di detenzione amministrativa dal ’98 a oggi. Per finanziarlo una raccolta fondi dal basso
29/12/2009 Cpt Trapani – sei migranti morti a causa di un incendio scoppiato durante una rivolta
31/12/2005 Cpt Caltanissetta – Mehdy Alik muore per insufficienza di cure
30/06/2008 Cie di Ponte Galeria – Mabrouka Mimouni muore suicida
30/04/2014 Cie di Gradisca d’Isonzo – Abdel Majid El Kodra muore per cause sconosciute
Sono solo quattro delle molte storie sulle quali l’inchiesta “Morti di Cie – Storie di ordinaria detenzione amministrativa” si propone di indagare. L’iniziativa, un progetto indipendente, ha l’obiettivo di raccontare e analizzare ogni caso di decesso all’interno delle strutture di detenzione per migranti irregolari, i cpt (centri di permanenza temporanea) e i cie (centri di identificazione ed espulsione), dal 1998 a oggi. Attraverso lo studio di documenti e testimonianze l’inchiesta vuole fare luce sulle numerose morti avvenute in questi anni anni e rilevare come lo Stato si è pronunciato a seguito dei decessi.
Per poter realizzare un così complesso lavoro un gruppi di giornalisti e esperti si è unita e ha dato avvio a una raccolta di fondi dal basso. Di seguito il loro messaggio.
Siamo studiosi ed esperti delle tematiche del diritto dell’immigrazione, antropologi, sociologi, associazioni, fotografi, video-maker, giornalisti, grafici e fumettisti, tutti impegnati nell’attività per la tutela dei diritti umani che hanno deciso di mettere a disposizione di questo progetto le loro conoscenze ed esperienze per raccontare, attraverso le immagini e le parole, verità dimenticate o nascoste.
Ci siamo uniti per riuscire a realizzare insieme questo progetto d’inchiesta, investendo liberamente le nostre risorse personali, perché siamo convinti che soltanto grazie al lavoro di cooperazione tra diverse identità si possa arrivare a raggiungere il nostro obiettivo: diffondere la verità semplicemente raccontando i fatti affinché si realizzi un contributo di informazioni veritiero ed indipendente.
Il progetto è interamente autofinanziato, riteniamo abbia un valore sociale e desideriamo condividere con chi vedrà il nostro lavoro tutto ciò che impareremo, analizzeremo, scopriremo, conosceremo. Abbiamo quindi deciso di cercare persone che abbiano voglia di sostenerci attraverso il crowdfunding. Per questo anche voi che sosterrete economicamente la campagna sarete parte dell’inchiesta. Nel momento in cui “Morti di CIE- storie di ordinaria detenzione amministrativa” vedrà la luce sarà merito di tutti noi e di tutti voi produttori dal basso!
Per maggiori informazioni visitare il sito www.mortidicie.org o scrivere a mortidicie@gmail.com.