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Tunisia, il selfie della strage

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Il segno del degrado, la fine del tunnel, probabilmente è in quest’immagine scattata a Sousse, perla turistica tunisina, il giorno dopo la strage. Gruppi di turisti che si fanno un selfie sulla spiaggia dove il sangue di quaranta morti ancora è fresco.  Sono noti, e antichi, i souvenir sui luoghi dei disastri, i turisti del macabro, ma questa è gente che comunque condivideva la vacanza con le vittime. Solo perchè il killer ha scelto un resort invece di un altro. La voglia di “esserci”, di dimostrare di essere al centro di un evento, sia pure tragico, è più forte del dolore. La testimonianza di mostrare agli amici al ritorno a casa come trofeo, tutti abbronzati. La voglia di apparire innanzi tutto, l’egoismo della sopravvivenza. Ma in che società ormai viviamo? Sicuro che siamo ancora essere umani?


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