A quindici giorni dall’avvio della campagna di raccolta firme sono già state superate le tremila adesioni alla proposta di legge di iniziativa popolare di integrazione al reddito delle famiglie in povertà assoluta (il minimo previsto dalla legge per la presentazione del ddl di iniziativa popolare è di diecimila firme).
Il ddl è stato proposto dal Comitato “No Povertà” formato da uno schieramento di associazioni mai così trasversale. Basta scorrere l’elenco delle associazioni promotrici: Centro Pio La Torre, Anci Sicilia, Cgil, Cisl, Uil, Libera, Confindustria Sicilia, Caritas, Comunità di S.Egidio, Erripa, Comitato lotta per la casa “12 luglio” e Terzo settore.
Anche nello scorso fine settimana, in diversi comuni della Sicilia, sono stati attivi i banchetti di raccolta delle firme che riscontrano una adesione addirittura superiore alle aspettative.
“Siamo già quasi ad un terzo delle firme necessarie – spiega Vito Lo Monaco del Comitato “No Povertà” ma bisogna accelerare e incentivare le iniziative non solo per raggiungere entro fine giugno l’obiettivo minimo previsto dalle norme ma per costruire una campagna di massa capace di mettere al centro dell’opinione pubblica il tema sempre più drammatico del forte incremento della povertà tra le famiglie siciliane e la necessità di trovare soluzioni adeguate.
“L’obiettivo del Comitato “No Povertà” – conclude – è di raccogliere un numero di firme superiore al minimo previsto dalla legge 1 (diecimila) entro la prima decade di luglio, in modo tale da essere presente in aula all’Ars nella corrente sessione parlamentare e confrontarsi con eventuali altre proposte di legge a cominciare da quella preannunciata dall’assessore al lavoro, prof. Caruso”.