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Rcs annuncia nuovi tagli. Corsera e Gazzetta: 18 giorni di sciopero

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Il gruppo Rcs annuncia altri 50 milioni di tagli di cui 30 sul costo del personale. I Cdr di Corsera e Gazzetta rispondono annunciando 18 giorni di sciopero.

I problemi al Corriere della Sera non sono finiti con il riassetto proprietario e la nomina di Luciano Fontana nuovo direttore. Pietro Scott Jovane, ad di Rcs Mediagroup che edita anche la Gazzetta dello Sport, ha comunicato ai lavoratori, poligrafici e giornalisti, che i conti del gruppo non sono ancora in sicurezza. A oltre due anni dall’annuncio di tagli di centinaia di posti di lavoro, di cessioni e di chiusure, servono 50 milioni di risparmi strutturali entro sei mesi, e di questi 30 sul costo del lavoro. In concreto, “470 unità in eccedenza”, per usare le parole di Rcs che, però, intende evitarle attivando accordi di solidarietà.

Mandato per 18 giorni di sciopero tra Corsera e Gazzetta
Immediata la reazione dei Comitati di redazione del Corriere e della Gazzetta dello Sport che hanno respinto le proposte dell’azienda e ricevuto dalle assemblee dei giornalisti i mandati per proclamare, rispettivamente, 11 e 7 giorni di sciopero. “Dopo tre stati di crisi dovuti a scelte sbagliate di gestione – afferma il Comitato di redazione del Corriere della Sera – che hanno già comportato una riduzione notevole del numero dei giornalisti del Corriere della Sera, la Rcs MediaGroup ha prospettato al Comitato di redazione ulteriori pesanti tagli sul costo del lavoro. Un simile obiettivo, peraltro declinato in assenza di un piano industriale ed editoriale, apre nuove gravi incertezze sul futuro del giornale e rischia di impoverire un prodotto che, nonostante la difficile situazione economica, si conferma leader del mercato. La richiesta dell’azienda di concentrare ancora sulla componente giornalistica la quota maggiore dei tagli ipotizzati è stata respinta categoricamente dal Comitato di Redazione”.

Cdr Corsera: “Basta tagli, servono aumento di capitale e investimenti”
“Dopo anni di generosi dividendi distribuiti agli azionisti – prosegue il Cdr del Corsera – l’assemblea generale dei giornalisti del Corriere della Sera chiede ora con forza l’attuazione dell’aumento di capitale previsto, e solo in parte realizzato, per alleggerire un debito dovuto ad errori strategici commessi in passato dal management e che è stato interamente scaricato sulle spalle della redazione del Corriere , della Gazzetta dello Sport , dei grafici e dei poligrafici”. Segue il mandato al Cdr per 11 giorni di sciopero.

Cdr Gazzetta: “Non discutiamo di esuberi perché non ce ne sono”
“Pietro Scott Jovane, ad di Rcs Mediagroup che edita Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, – fa sapere, invece, il Cdr della Gazzetta – ha comunicato ai lavoratori, poligrafici e giornalisti, che i conti del gruppo non sono ancora in sicurezza, che servono 50 milioni di risparmi strutturali entro sei mesi, e di questi 30 sul costo del lavoro. In sostanza, il management chiede ai lavoratori per primi la fiducia che il Cda dovrà confermargli dando il via a un piano di rilancio che non ci viene descritto e, allo stato attuale, non prevede ancora l’attivazione dell’aumento di capitale (per circa 200 milioni) immaginato nel 2013 quando i soci di Rcs avevano partecipato ad un primo intervento per oltre 400, intervenendo sui conti dopo il terribile affare Recoletos (che aveva aperto nei conti di Rcs una voragine di circa un miliardo). Il tutto mentre Rcs sventola 120 milioni di investimenti realizzati nel triennio. Una cifra che alla redazione della Gazzetta pare esagerata in funzione di quanto quei denari hanno prodotto nello stesso periodo”.

“La redazione – afferma quindi il Cdr della rosea — non ha intenzione di discutere di esuberi, perché non ne ha. Aspetta invece un piano e indicazioni precise, che l’editore dovrà concordare anche con la direzione perché possano poi essere valutate anche dai giornalisti della Gazzetta dello Sport”. E annuncia il pacchetto di 7 giorni di sciopero.

Da voltapagina


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