Evvai!! L’immagine è sgranata, ma trasmette tutta la gioia che viene a questa donna dal gesto liberatorio con cui si disfa del nero sudario. Liberatorio del corpo, e dell’anima. Una gioia non soltanto personale, ma civile cioè collettiva, che coinvolge la famiglia della giovane siriana in fuga ed il futuro in cui abiterà il loro bambino. Quest’immagine è tecnicamente figlia del nostro tempo, scattata al volo, sovraesposta, ma con la stessa forza epocale del “repubblicano che cade” di Robert Capa.
Per capire come ci si attrezza a vivere dentro un carcere senza sbarre, fatto di tela ma anche di divieti e guardiani, e quali contraddizioni agitino le stesse “prigioniere”, ma anche quali connivenze ahinoi, conviene leggere il bel réportage sulle donne dell’Arabia Saudita di Michela Fontana “Nonostante il velo“.
Michela, giornalista, storica, matematica: tre vite in una (e siamo ancora a metà del suo viaggio esistenziale…), già autrice del tradottissimo saggio “Matteo Ricci. Un gesuita alla corte dei Ming” è amica di Giulia e Giulia le sta dando una mano per promuoverlo contro le resistenze, passive per lo più ma anche attive, di chi non vorrebbe disturbare una nazione che molti euro sta investendo in questo Paese… Il libro è già in vendita e verrà presentato ufficialmente entro Book City, ad ottobre a Milano. Ma noi ne parleremo prima. Ne sarebbe felice anche la giovane donna siriana delle immagini qui sopra.