A Palmira una nuova incomprensibile strage degli innocenti, gli jihadisti dello Stato Islamico avrebbero ucciso secondo la tv di Stato siriana 400 civili, la maggior parte dei quali donne e bambini. Le esecuzioni sono state confermate anche dal governatore della provincia di Homs, Talal Barazi.
L’umiliazione di un paese, della delicata innocenza del suo popolo scorticato via dalla propria terra, della sua bellezza oscurata, diventa colpa attraverso la morte di queste donne e di questi bambini.
La mancanza di una politica lucida e condivisa da parte di tutti i paesi internazionali per arrestare il destino di miseria della Siria si tramuta ora in una vile dimissione di responsabilità, ma la verità è che la responsabilità è di tutti e nessuno oggi di fronte a queste morti può dichiararsi innocente.
La sofferenza di un fanciullo è il male del mondo. Perpetrata sotto la bandiera nera dell’Isis issata sopra la cittadella di Palmira, resta coscienza di ogni governo, di ogni popolo e di ogni essere umano che crede nella giustizia e nell’amore.