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Le meraviglie d’Italia al Salone Internazionale del Libro di Torino

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Le meraviglie d’Italia è il tema conduttore del 28° Salone Internazionale del Libro di Torino,
edizione inaugurata giovedì 14 maggio dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ” l’Europa non esisterebbe senza libri. La cultura è il nostro linguaggio comune”, e in programma fino a lunedì 18 maggio 2015 a Lingotto Fiere.
Paese Ospite d’onore quest’anno è la Germania, presente nel padiglione 3 con un grande stand interattivo e oltre venti autori tra cui gli scrittori Schulze e Kelmahn che racconteranno le loro opere. La terra di Goethe, l’autore de “I dolori del giovane Werther”, ci fa tornare alla mente l’antico e mai sopito desiderio degli uomini di compiere un viaggio attraverso le nostre meraviglie troppo spesso dimenticate, ignorate o incredibilmente oscurate:
“Conosci il paese dove fioriscono i limoni? Nel verde fogliame splendono arance d’oro Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l’alloro
Lo conosci tu?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!
Regione Ospite d’onore il Lazio, nel 40 della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, al centro di dibattiti e ricordato dalle letture di Fabrizio Gifuni, nell’assenza più dolorosa si percepisce chiaramente che nel tempo dell’inganno universale oltre dire la verità, come credeva l’uomo, il poeta, lo scrittore, anche leggere oggi è diventato un atto rivoluzionario.
Molti gli autori italiani in programma alla kermesse da Giorgio Fontana, vincitore del Campiello in un dialogo con  Zerocalcare a Sandro Veronesi, Stefano Benni, Mauro Corona.
Lo scrittore francese Emmanuel Carrère, ritirerà il premio Mondello Internazionale da Antonio Scurati, sabato 16 maggio in un incontro sui temi della letteratura e della scrittura.
La contemporaneità del salone del libro con il dibattito sulla riforma dell’istruzione ci ricorda che ad esempio la ” buona scuola” è quella in cui vengono valorizzati gli uomini e le donne che insegnano l’amore per la letteratura: “Senza di lei, senza quella mano affettuosa che lei tese a quel bambino povero che io ero, senza il suo insegnamento e il suo esempio, non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Non sopravvaluto questo genere d’onore. Ma è almeno un’occasione per dirle cosa lei è stato, e continua a essere, per me”.
Con queste parole lo scrittore Camus ringraziava il suo professore, il caro signor Germain, dopo la consegna del premio Nobel. Il migliore degli auspici per ogni ragazzo o ragazza che visiterà la manifestazione di Torino.

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