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Bangladesh, la strage dei blogger

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Avijit Roy, a febbraio; Washiqur Rahman, a marzo; Ananta Bijoy Das, a maggio. Tre blogger uccisi in tre mesi in Bangladesh, tutti accoltellati a morte in luoghi affollati, tutti impegnati a condannare il fondamentalismo religioso. Da anni, coloro che in Bangladesh sfidano l’intolleranza e sostengono la libertà d’espressione e di critica verso la religione sono nel mirino dell’integralismo islamista, la cui ala parlamentare chiede una legge contro la “blasfemia”. Le minacce di morte non si contano. Tra un po’ rischiano di non contarsi più neanche quelle andate a segno.
Ananta Bijoy Das è stato assassinato il 12 maggio a colpi di machete da un gruppo di fanatici a volto coperto, nella città di Sylhet. Scriveva per il sito Mukto-Mona (“Libera mente”) che in passato era stato moderato da Avijit Roy, ucciso a febbraio nella capitale Dacca mentre stava visitando una fiera dell’editoria. Sempre a Dacca era stato ucciso, con la stessa modalità, Washiqur Rahman, a marzo.
Per l’omicidio di Roy è stato arrestato un militante islamista, per quello di Rahman sono sospettati due studenti di una scuola islamica.
La società laica del Bangladesh chiede protezione contro i fondamentalisti. Per il momento, invano.


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