Uccio Milana viveva felice ad Ispica. Era un brillante imprenditore e presidente Arcigay di Ragusa. All’apice del successo, il suo chiosco è stato demolito a causa della politica del suo comune. “Fatevi coraggio per sei mesi”. Dopo tante promesse ed avere tentato di resistere alla crisi che ha dovuto subire, ha deciso di emigrare in Germania, in un paesino vicino a Stoccarda.
Passano gli anni e nella sua città dopo un’indagine della Guardia di Finanza sui bilanci del Comune dal 2008 al 2011, al sindaco ed a molti dirigenti della sua giunta, sono arrivati dodici avvisi di garanzia.
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– Alla fine di tutta questa storia non ho compreso bene cosa resta. Sono ritornato in Germania per necessità, sia pure per buttarmi tutto alle spalle e ricominciare da me.
– Cosa vuoi dire?
– Ho capito che nella vita ci vuole coraggio, ma non il coraggio “detto” ma quello “fatto”, quello in cui ti ribelli, non abbassi la testa, quello in cui ti metti in gioco anche a costo di grandi sacrifici e rinunce, quello in cui non hai mai paura di metterci la faccia.
– Non è di tutti?
– Non tutte le persone sono in grado di avere coraggio e nemmeno di essere uomini, per questo io ne sono uscito vincitore da Ispica. Nel mentre che la legge fa il suo corso, io potrò camminare a testa alta.
Uccio Milana ha trentaquattro anni, adesso vive a dieci chilometri da Stoccarda in Germania. Qualche anno fa era un giovane imprenditore, felice di impegnarsi per tutti, per questo ha fatto anche il presidente del circolo provinciale Arcigay di Ragusa.
– Ho voluto mettere insieme vita, cultura e lavoro.
E infatti, dieci anni fa, comprando il chiosco al centro della piazza principale del suo paese lo ha voluto far diventare uno spazio civile dove circolavano liberamente le voci dei poeti, degli artisti, degli attori, dove la gente andava frequentemente a fare colazione la mattina, l’aperitivo il pomeriggio, e la cena a prezzi popolari la sera.
Uccio se la cavava alla grande in quegli anni. Poi il sindaco di Ispica, Piero Rustico ha deciso non solo di ripavimentare la piazza ma di cambiarne la struttura urbana.
Esistevano due piazze dove ora si trova quella che è l’unica piazza d’Unità d’Italia. Tra le piazze Regina Margherita e la piazza Maria José ci passava addirittura il corso Umberto.
Le due piazze, col nuovo progetto, sono state fuse; sono stati cancellati i giardinetti esistenti, sono state eliminate le panchine storiche e quant’altro la gente si possa ricordare. Con la nuova piazza è stato eliminato ogni residuo di stile liberty, ogni attività commerciale che risiedeva in essa. La conseguenza di questo nuovo disegno urbano voluto dal sindaco è stato quel radere al suolo anche il chiosco che era di proprietà di Uccio e di suo fratello Alberto, e che stava lì dal 1944.
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