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Primo Maggio a Taranto: in duecentomila a chiedere giustizia, tra denunce e speranze

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Alla sua terza edizione, molti gli artisti sul palco davanti a duecentomila giovani che dalla mattina di una splendida giornata di sole erano li ad aspettare, al parco archeologico delle Mura Greche. Alle 14.00 ha avuto inizio un evento unico al sud, manifestazione organizzata ed autofinanziata dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, con la direzione artistica di Michele Riondino e Roy Paci, e condotta da Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e Mietta .

Sul palco sono intervenuti cantanti, rappresentanti di associazioni, cittadini, ognuno col suo messaggio di lotta. Don Prisutto, Davide Berardi, Officina Zoè, No Muos, Velvet, mamme della Terra dei Fuochi, Diodato, Baccini, Caparezza, Mannarini, Subsonica, Marco Travaglio. Tutto intorno una marea di giovani provenienti da ogni regione e nell’aria i mille messaggi gridati proprio per loro, per i giovani a cui hanno strappato il disegno tra le mani, il futuro a cui avevano ed hanno diritto.

E di tutti quei messaggi qualcuno resta più nella testa, perché è passato dal cuore prima e ci ha lasciato il segno.

Ed è il messaggio della mamme della Terra dei Fuochi che sul palco hanno lasciato una scia di forza e di coraggio : “Siamo mamme, siamo donne, siamo cittadine italiane, vi chiediamo una sola cosa oggi, non ci abbandonate! Mio figlio era un musicista, era un batterista, e io oggi sono estremamente emozionata e spero che lui oggi sia qui ad ascoltare la sua mamma e dico  a tutti voi giovani, manifestate quando qualcosa non va sui vostri territori,  fatelo per i nostri figli che avevano il diritto di essere qui, di vivere…” Questa è Marzia , mamma di Antonio,  9 anni e mezzo, che poi racconta di come si vive lì, in Terra di Fuochi, quei fuochi che bruciano dentro: “In Campania si vive una situazione abbastanza drammatica per quanto riguarda la sanità, non siamo tutelati, addirittura in ospedale oncologico pediatrico mancano le medicazioni, le chemioterapie, manca un po’ di tutto, ma principalmente manca anche, intorno ai bravi medici, chi di competenza deve diagnosticare una patologia. Mio figlio si è ammalato al sud, in Campania, nella Terra dei fuochi, ma ho dovuto prenderlo  e portarlo al Gaslini di Genova, per curarlo, per capire di che patologia fosse affetto , perché in Campania c’è anche quello che non va….Io avrei dato il posto di lavoro, la mia vita , pur di avere mio figlio ancora oggi qui . Non esiste posto posto di lavoro che possa essere sostituito ad un figlio. È un dolore immenso e solo la dignità e la forza di lottare per il futuro degli altri bambini che ci  fa andare avanti

Un’altra voce, dice che i bambini in Campania non muoiono per caso,   per cattivi  stili di vita o perché fumano. I bambini non fumano, e in Campania e a Taranto muoiono causa a dell’inquinamento. E poi Anna , mamma di Riccardo, 22 mesi, dice che ” la sofferenza dei bambini malati non ha prezzo, la vita non ha prezzo, tutto si può comprare, ma non la vita e quando ti muore un bambino tra le braccia ti rendi conto quanto sia la pochezza umana e di quanto sia veniale l’uomo. Non bisogna arrendersi mai perché il diritto alla vita è la principale cosa”.

La speranza… è ciò che muove le loro azioni e per  Caparezza la speranza è che col passare del tempo Taranto possa rinascere perchè  la città ha bisogno di molto di più rispetto ad una manifestazione canora, ma   questa giornata è un buon punto di partenza . Sul palco si respira libertà. Non ci sono sponsor, né obblighi televisivi,  c’è solo la  musica.

Diodato, canta   “Babilonia”e dichiara,  con la sua voce sempre pulita, come la sua faccia, di bravo ragazzo, che  in tanti hanno capito che questa è una giornata importante,  lo dice  il numero delle persone che ci sono e questo è linfa vitale per la nostra terra. Serve togliere il tumore che hanno iniettato nella nostra terra con un evento, una manifestazione di lotta e di volontà di un futuro diverso. Dobbiamo accorgercene tutti quanti e dal due maggio cominciare a lavorare per migliorare non solo il primo maggio di Taranto, ma migliorare  questa città  e partire da qui con un moto rivoluzionario che vada a liberare tutte le altre realtà d’Italia che soffrono e che vivono situazioni

Marco Travaglio,  ospite d’eccezione della manifestazione,  direttore del Fatto Quotidiano,  ha fatto un riassunto delle puntate precedenti…raccontando dei   sette decreti Salva Ilva per Taranto, concludendo il suo intervento affermando che  Taranto e tutti voi tarantini meritate la medaglia d’oro alla resistenza.

…si ce la meriteremmo davvero…

Roy Paci  ringrazia tutti coloro che hanno voluto, realizzato e collaborato alla buona riuscita della manifestazione, sottolineando che sul   palco dl primo maggio di Taranto non conta la carriera,  non conta la fama perché siamo tutti sulla importantissima barca …Insieme siamo più forti .”Questo è il primo maggio a Taranto – afferma Roy –   Oggi il mio pensiero va a chi un lavoro ce l’ha e lo mantiene con fatica, a chi un lavoro non ce l’ha, ai giovani che sono diventati dei numeri di una percentuale di disoccupazione che fa  venire quasi le vertigini . Il futuro e il lavoro vivono in simbiosi, entrambi sono dei diritti irrinunciabili”

Riondino, attore, tarantino,  lancia dal palco il suo messaggio:  “Chi si aspetta da me, da noi, dal Comitato qui sopra  qualche magia o una soluzione, rimarrà deluso. Io sono un elettore, non un eletto e la mia qui oggi è una sincera confessione di impotenza, però mi hanno insegnato che sapere è il primo passo per trovare la strada e noi di cose abbiamo scoperto di saperne tante . Adesso ognuno di noi deve decidere quale sarà il prossimo passo. Non è importante  fare lo stesso percorso, ma tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a fare qualcosa con lo steso obiettivo, certo, ma non necessariamente insieme perchè se ognuno di noi si muove  qualcosa dovrà pur accadere”

Andrea e Daniela, del Comitato No Muos di Gela, ci raccontano che  “Non si può sempre e solo subire e soprattutto non si può delegare, ma decidere, agire e partecipare in prima persona. Se non lo si fa tutti insieme i risultati sono i mostri, gli ecomostri, che continuano a deturpare il nostro bellissimo territorio. Noi sul palco abbiamo urlato I popoli in rivolta scrivono la storia NO MUOS fino alla vittoria…fino allo smantellamento totale sia delle 46 antenne che già operano a bassa frequenza dal 1991 e sia anche i tre grandi antennoni, le cosiddette parabole, che sono l’impianto centrale del Muos. Fino ad allora non ci fermeremo. I numeri ci dicono, lo dice l’Istituto Superiore di Sanità,  che le percentuali di malformazioni neonatali, così come i tumori sono molto più alte rispetto alle medie nazionali .

Mietta , cantante, tarantina, risponde ad una domanda semplice che: “perché ci metti la faccia ?”
E Mietta risponde sicura, senza esitazioni: “Sono tarantina, non ce la faccio più. Non bisogna rassegnarsi, ne farsi intrappolare dalla paura . Taranto è la mia vita”

Mietta, nata qui, come Michele Riondino, e Diodato e tutte le facce pulite, come le loro voci, sono state un filo che ha legato l’unico messaggio che dal cuore non si stacca…quello che le mamme in silenzio, dietro il palco e sottovoce mi hanno detto…le mamme di  Antonio e Riccardo, un messaggio che non ha bisogno di tante parole ma d’una sola…
…Amore , per i figli di questa terra, di tutte le terre abusate, sfruttate e dimenticate.
Taranto, dal due maggio, lotta ancora… lotta sempre.

(la foto è di Cosimo Calabrese)


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