Dopo un’inchiesta su quelli che il settimanale ha definito “gli affari della lobby di Alfano”. Il ministro: odio e intento diffamatorio nei miei confronti
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano il 17 aprile scorso ha annunciato di voler querelare in sede civile e penale Il Giornale e il suo direttore Alessandro Sallusti e ha minacciato azioni legali anche nei confronti de l’Espresso. Ciò dopo la pubblicazione, il giorno stesso, di un’inchiesta di Emiliano Fittipaldi, ripresa dal quotidiano, su quelli che ha definito “gli affari della lobby di Alfano”.
Gli articoli raccontano di consulenze che la moglie del ministro, Tiziana Miceli, ha ottenuto dalla Consap, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici controllata dal ministero dell’Economia, che fornisce servizi al ministero dell’Interno e a quello dello Sviluppo Economico.
Da parte del giornale milanese, ha dichiarato Alfano, negli ultimi sedici mesi c’è stato un trattamento nei suoi confronti “di odio a tratti belluino”, superando “il confine della diffamazione” “in innumerevoli circostanze. Questa volta il confine è stato superato da un lato ancora più inaccettabile poiché non riguarda solo me, ma mia moglie in quanto tale e come professionista”.
Anche da parte de l’Espresso, secondo Alfano, sarebbe in atto un “disegno denigratorio” nei confronti suoi de della moglie, con la costruzione di “scenari mistificatori e suggestivi”. “Ci rivedremo, mio malgrado, di fronte a un Tribunale che saprà individuare tra persone defunte date per vive, circostanze false, notizie irrilevanti, fatti comici, errori marchiani e astruse manipolazioni della realtà, tutti gli elementi del doloso e reiterato intento diffamatorio”, ha aggiunto Alfano.
MF