Ci sono argomenti, come la libertà, su cui non si può fare a meno di essere chiari, alzare la voce e diventare attivisti. Solo in questo caso un giornalista potrà definirsi tale. Dan Gillmor, con chiarezza e semplicità approfitta del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia per rivolgere – con i suoi consueti toni pacati – una preghiera agli “amici giornalisti”. “Alzatevi, fate sentire la vostra voce, diventate attivisti, altrimenti lascerete spazio a chi vorrà controllare il vostro, il nostro mondo, la nostra vita“.
Per Dan Gillmor ci sono argomenti per i quali giornalismo diventa attivismo per definizione. Sono quelli legati ai diritti fondamentali, quelli legati alle libertà di parola, di espressione, di riunione per decidere insieme ad altri azioni di lotta, di protesta, di contrasto a strapoteri e censure. Siano esse applicate sotto forma di violenza contro manifestanti nelle piazze, di tortura nei confronti di dissidenti o anche di sorveglianza su Internet.
Ci sono questioni, dice dunque Gillmor, su cui non si può essere neutrali, questioni su cui i giornalisti possono – anzi dovrebbero – essere apertamente “faziosi”.
Dopo We the media: grassroots journalism by the people, for the people – pubblicato agli albori del citizen journalism e dell’uso di Internet per un’informazione più diretta che coinvolge il cittadino – Gillmor è stato spesso citato per questa frase: “I miei lettori ne sanno più di me“. Segno di “umiltà intellettuale” e fiducia nelle qualità di protagonista attivo dell’informazione del lettore.
Oggi Gillmor si rivolge però ai giornalisti. Perché siano più attenti, più indipendenti, capaci di incidere sulle scelte di governi o grandi società o contrastare ciò che di queste scelte non va. “Se non ci opponiamo alla sorveglianza – non solo dei Governi – non possiamo definirci giornalisti, se non facciamo o aderiamo a campagne contro la censura non possiamo definirci giornalisti. Se non verifichiamo l’uso e l’abuso dei nostro dati da parte di grandi compagnie non possiamo definirci giornalisti. E non possiamo definirci tali neanche se permettiamo che i terms of conditions delle compagnie che hanno una sorta di monopolio su Internet, prevalgano sulla nostra libertà di parola“.
Gillmor ha tenuto un talk alla IX edizione del Festival internazionale del Giornalismo di Perugia. Breve, deciso, e – per dirlo nella sua lingua – really inspiring.