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Primarie agrigentine: il gioco delle parti

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Il 30 marzo 2015 Pietro Ingrao compie 100 anni: un secolo che ha fatto la storia di questo Paese, dal fascismo alla Resistenza, da Budapest a Praga, dall’assassinio di Moro al compromesso storico, dalla sconfitta del comunismo fino all’eclissi del Pci. Un secolo di storia, di grandi guerre, di boom economici e di grandi crisi. Era il 30 marzo 1915: ” E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai” passando per ” tempi moderni” che non hanno vinto mai. E a lui, figlio di emigrati agrigentini, vorrei tanto chiedergli : Cos’è per lei la sinistra oggi? In questo secolo ne avrà viste tante.. ma mai come il curioso caso di Agrigento.

“La mafia? Non ne so parlare, non penso sia presente qui. Ad Agrigento ci sono disagio sociale e microcriminalità, questo sì” è quello che dichiara a Repubblica Silvio Alessi, che ha appena vinto le primarie del centro sinistra con ben 2152 voti, peccato però che sia un candidato sponsorizzato da Forza Italia.

Fausto Raciti, segretario siciliano del Pd risponde: “Sono sicuro che Alessi sia pienamente consapevole della pericolosità del fenomeno mafioso e che avrà modo, al più presto, di chiarire la sua posizione”.

Chi è Silvio Alessi? è stato designato candidato sindaco a sorpresa, come membro della coalizione Agrigento 2020: più del 50 per cento dei quattromila elettori si sono recati presso i vari gazebo della città dei templi, per scegliere il primo cittadino. Gli altri candidati hanno avuto un distacco notevole: 808 voti per Epifanio Bellini, unico vero candidato del Pd, 567 per Peppe Vita, candidato della lista società civile, 534 per Peppe Marchetta, ex assessore regionale dell’Mpa.

Perché la vittoria di Alessi ha scatenato così tante polemiche? Il motivo principale è dato dal fatto che sia un candidato sostenuto da Riccardo Gallo Afflitto, deputato nazionale di Forza Italia, che gode a sua volta del consenso dell’ex senatore Marcello Dell’Utri. Gallo Afflitto, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, nel 2012, in occasione delle elezioni amministrative agrigentine, fondò il partito “Patto per il territorio” favorendo l’elezione dell’ex Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, poi confluito nel PD, una strategia degna da Statisti. Puoi cambiare e invertire l’ordine dei dividendi ma il risultato non cambia.

Le sue idee dovrebbero essere quindi in netto contrasto con quelle del Partito Democratico, che sta in opposizione, riflessione lecita che chiunque potrebbe rivolgere ad Alessi per la foto che lo ritrae sorridente insieme all’ex premier Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia: “Io non sono amico di Forza Italia, sono amico di tutti: anche di quei politici del Pd che attaccano il Patto del territorio, sono solo dei politicanti che in questi anni hanno abbandonato la città di Agrigento e ora hanno il coraggio di parlare”.

Alessi è il Presidente dell’Akragas, squadra di calcio agrigentina in serie D, che sta avanzando per la Lega Pro. “Le primarie sono un grande successo dei cittadini agrigentini, il grande afflusso di persone ci fa molto piacere. I cittadini hanno apprezzato il fatto che si è dato loro un meraviglioso strumento” dichiara così da un gazebo delle primarie collocato vicino lo Stadio Esseneto, dove la sua squadra di calcio disputava una partita contro il Neapolis (vincendo anche quella).

Gli ultrà in festa tra bandiere azzurre, i colori dell’Akragas, (che ricordano altri colori politici) si recavano in massa presso i gazebo del PD che lo hanno eletto come rappresentante sindaco del partito democratico per le prossime amministrative di maggio 2015. “Ad Agrigento siamo alla cronaca di una morte annunciata, la morte della speranza di cambiare verso alla politica” dice il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli, a cui risponde il segretario del Pd agrigentino Peppe Zambito: “Tutti sapevano dell’accordo con il Patto per il territorio.

E’ lo stesso partito che appoggiò e fece vincere Marco Zambuto alle elezioni comunali del 2012. Silvio Alessi, nel frattempo, ha messo già in campo la sua prossima strategia, che va contro il leghista Marcolin, deputato veneto che Salvini ha candidato come prossimo sindaco agrigentino: “Marcolin è un candidato come un altro, ci misureremo tutti durante la competizione elettorale”.

Nessuno però parla più di Calogero Firetto, Sindaco di Porto Empedocle eletto con un editto bulgaro con oltre il 90 % dei consensi, ed anche deputato regionale siciliano dell’UDC a cui era stata avanzata la proposta di candidarsi come sindaco ad Agrigento. E nemmeno dei diecimila ragazzi del gruppo #AgrigentoManifesta che avevano protestato nel mese scorso davanti il Comune agrigentino per lo scandalo dei gettorni di presenza, facendo in modo che tutti i consiglieri comunali si dimettessero. Sembra di assistere alla commedia de Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello, scritta nel lontano 1918, dove, ironia del caso, furono proprio i luoghi agrigentini a donargli i natali.

E tra i tanti inciuci e ironie del caso mi piace ricordare Giovanni Falcone e le sue parole più autentiche e veritiere:

Che le cose siano così, non vuol dire che le cose debbano andare così. Solo che quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.”


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