Circa 500 donne e bambini sono stati rapiti a Damasak nel nord est della Nigeria dai militanti dell’organizzazione terroristica jihadista Boko Haram. Una cinquantina di loro sono stati uccisi prima che i terroristi lasciassero la città e al momento non è possibile sapere se ci siano state altre vittime. La città era stata recentemente liberata dagli estremisti dalle truppe del Ciad e del Niger. Questo vile atto è avvenuto come prova di forza e di dominio a pochi giorni dall’elezioni presidenziali che si terranno sabato. Durante la liberazione di Damasak sono stati ritrovati una settantina di cadaveri, con tutta probabilità vittime degli affiliati del Boko Haram, molti di loro avevano la gola tagliata e altri risultavano decapitati. L’obbiettivo di questi terroristi è istituire un Califfato Islamico nel nord est della Nigeria e per realizzare il loro obbiettivo stanno seminando ormai da tempo orrore e morte, nel Gennaio scorso 2000 persone sono state uccise a colpi di armi da fuoco e di macete nella città di Baqa. Delle circa 200 ragazze rapite quasi un anno fa ancora, nonostante la grande mobilitazione internazionale “Bring Back Our Girls”, non si hanno notizie certe. Alcune fonti riportano che molte delle studentesse sono state costrette a sposarsi con i loro rapitori, altre che siano state trasportate fuori dal paese e non si esclude che siano state vendute, altre ancora potrebbero aver perso la vita a causa di malattie non curate.
La scorsa settimana nel villaggio di Buma nello stato del Borno alcune donne, che erano state costrette a sposare i militanti del Boko Haram, sono state uccise dai loro stessi mariti per evitare che cadessero nelle mani degli “infedeli”.
“Affinché le elezioni siano credibili, devono essere libere, giuste e pacifiche. Tutti i nigeriani devono poter esprimere i propri voti senza intimidazioni né paura”. Queste le parole dell’appello di Barak Obama di 2 giorni fa alla vigilia dell’elezioni presidenziali nigeriane. I terroristi rapiscono le donne perché considerate proprietà da usare o rivendere, i bambini, le bambine e gli studenti vengono uccisi perché si vuole uccidere il futuro di un paese ricco di risorse minerarie dove l’economia è in forte crescita, uno dei paesi più grandi e popolosi del continente africano. L’elezioni di sabato prossimo sono cruciali non solo perché i nigeriani hanno diritto ad una vita libera dal terrore dell’estremismo religioso. La foce del fiume Niger è una delle principali riserve di petrolio del pianeta e troppo spesso gli interessi del capitalismo occidentale sono andati a braccetto con le corruzioni locali.