Homo homini lupus come intendeva Hobbes oppure homo homini Deus come asseriva Spinoza? L’ultimo, ma non ultimo, episodio incalza in casa nostra e vede imbarazzanti coinvolgimenti riferiti al ministro Lupi e al monsignor Gioia, seppur non trascritti nel registro degli indagati a differenza di qualche soggetto di spicco già provvisoriamente galeotto. Il cognome del primo ricorda l’animale feroce che sbrana i suoi simili pur di essere il più forte. La carica altisonante del secondo fa venire in mente potenti ecclesiali che adoperando il sommo amore di miliardi di fedeli [cit. Dio costituisce il fondamento d’ogni cosa, Dio è la ragione che si manifesta naturalmente in ogni uomo] rivelano interessi biecamente personali. Tuttavia non è proprio il caso di scomodare autorevoli maestri pensatori. Quando (e se) le indagini saranno chiuse, quando (e se) si arriverà a processo e, da qui (quando e se) a sentenza definitiva, allora tutto ci apparirà più chiaro e intelligibile. Non homo homini e men che meno Deus, ma omini ominicchi e quaquaraquà con tutto ciò che ruota attorno e che pur volendo girarci attorno chiamandola con nomi diversi, ha un nome solo: mafia.