FIRENZE – “Grandi opere, e sotto attraversamento Tav a Firenze: Ma cos’altro deve succedere perché si abbia finalmente il coraggio di fermarsi?
Il verminaio che l’egregio lavoro della magistratura fiorentina sta via via scoperchiando è tale (e in continuo allargarsi e aggravarsi nel corso del tempo) che, se non altro per semplice buon senso, è necessario un azzeramento radicale di tutta la questione grandi opere nei metodi e nel merito”.
Lo afferma Monica Sgherri, esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio regionale della Toscana. “Basta con iter e modalità che permetterebbero, a quanto emerge dalle indagini, la realizzazione di un sistema cosi profondo e diffuso; e basta con grandi opere che, fra l”altro, favorirebbero un clima dove questo ”sistema” troverebbe linfa per proliferare – osserva Sgherri – . E questo a valle delle ragioni che portiamo avanti da sempre: che si tratta di grandi opere inutili, dannose e impattanti, nonché costossissime: costi (e tempi) che da quanto emerge dalle inchieste risulterebbero lievitare di molto proprio anche al proliferare del (presunto) malaffare”.
“Al di là della presunzione di innocenza e dei compiti specifici della magistratura due azioni sarebbero comunque necessarie: che si abbia il coraggio di fermarsi nei lavori e nelle modalità di portarli avanti, come detto, ma anche che gli esponenti governativi chiamati in causa – al di là del fatto che non siano indagati – dovrebbero per una questione d”opportunità dimettersi”, aggiunge Sgherri.
Da dazebao.it