1.700 giornalisti della Rai da oggi al voto, compresi i dirigenti e i non iscritti al sindacato per la riforma della Rai. In ogni redazione sino a domenica 22 saranno allestiti i seggi elettorali. Si va al voto per il referendum su Raipiù, la riforma della rai avanzata dall’UsigRai che vorrebbe sostituirsi a quella avanzata dal direttore generale Luigi Gubitosi.
Dopo che l’azienda ha fatto la sua mossa – con l’approvazione in cda del piano di riforma dei tg messo a punto dal dg Luigi Gubitosi, che prevede come primo step il passaggio a due newsroom (una con Tg1, Tg2 e Rai Parlamento, l’altra con Tg3, Rainews24 e Tgr) – e mentre il governo – che si appresta a varare in Cdm la sua proposta – e le forze politiche discutono di riforma della governance, il sindacato dei giornalisti rilancia.
La proposta è una soluzione radicale, con un solo dipartimento di ‘newsgathering’, cioè di raccolta delle notizie, e un solo direttore, affiancato da responsabili editoriali per ciascun marchio, in modo da garantire e rafforzare l’identità storica delle diverse testate, sotto le quali andrebbe ricondotta anche l’informazione di rete, a partire dagli approfondimenti, nella convinzione che l’informazione spetti esclusivamente ai giornalisti. Quanto alle attuali organizzazioni gerarchiche, il sindacato si impegna a garantire livelli occupazionali, storieprofessionali e diritti maturati.
Così i giornalisti si esprimeranno sulla proposta sindacale.
Vittorio Di Trapani l’ha presentata in tour nelle sedi regionali della Rai ed ha concluso proprio ieri a Palermo. “I giornalisti vogliono un cambiamento forte e c’è richiesta di novità radicali e coraggiose”. Se dovesse vincere il si l’UsigRai chiederà l’apertura immediata di un tavolo con l’azienda. Di fronte ad una riforma epocale si deve ragionare anche sul cambiamento di alcune norme contrattuali. E Di Trapani ritiene opportuno il coinvolgimento delle istituzioni, a partire dal Parlamento ed il Governo.
Sarà una grande occasione di partecipazione al cambiamento”. ha detto dopo l’ultimo incontro a Palermo prima dell’apertura dei seggi. Una scelta non solo simbolica, quella Siciliana, per dire che la nuova Rai parte dai valori e dall’identità del Servizio Pubblico: i temi dell’inclusione e dell’integrazione, l’impegno contro le mafie e in favore della legalità, l’informazione di qualità che deve illuminare realtà e fenomeni troppo spessi dimenticati e oscurati. “Questo referendum è una grande prova di democrazia e di partecipazione – dice il segretario dei giornalisti Rai – perché il futuro dell’azienda lo dobbiamo costruire tutti insieme”.