Un reato è già di per sé una condotta “eccedente”. Eppure la nuova qualificazione del reato ambientale (art. 452 quater codice penale) in discussione alla Camera riporta testualmente “Chiunque cagiona abusivamente un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni”. L’avverbio “abusivamente” non è una ridondanza innocua, ma l’impronta digitale della lobby delle aziende senza scrupoli che vogliono meno controlli – e quindi meno costi – per lo smaltimento dei rifiuti speciali. Sarà il cavillo di battaglia di avvocati ben pagati dagli avvelenatori del territorio, per dimostrare che se anche c’è il reato, questo potrebbe non essere abusivo e aprire così la strada all’assoluzione dei propri assistiti.