Ho amici che hanno scelto di non diventare madri e padri. E’ naturale, a parte loro diritto sacrosanto, scambiare con genitori che dunque hanno fatto scelta differente dalla loro, opinioni, riflessioni, chiacchiere sulla “condizione” d’esser figli, ma anche genitori. Si sono mai messi nella condizione di sentirsi rispondere il classico (talvolta abusato) “ma che parli a fare tu che figli non ne hai?” perché le loro esposizioni hanno mai ferito/insultato/ deriso/denigrato genitori e figli.
I non genitori signori Gabbana e Dolce invece pare ci siano riusciti. A parte dichiarare che ai gay dovrebbe essere interdetta l’adozione di minori, hanno affermato che i figli nati da fecondazione in vitro sono “figli della chimica che non hanno mamma e papà”. Di fronte all’intera umanità fatta di donne e uomini, figli e genitori indipendenti dalla sessualità, arrogarsi la pretesa di coniare altra “specie”: il “figlio sintetico”, va ben oltre il sacrosanto diritto d’espressione, specie se viene aggiunto che i gay (sarebbe interessante sapere: donne e uomini o solo uomini?) devono accettare come ovvietà naturale l’impossibilità di diventare genitore insieme al compagno/a che si ama e con cui si costituisce (nei paesi civili: istituisce) coppia familiare.
Parteggiare o boicottare non rientra nei discorsi profondi d’esser figlio e genitore secondo natura umana che va ben oltre alla “tradizione” a maggior ragione se si aggiungono bieche strumentalizzazioni. Pare che i due stilisti siano stati omaggiati di tessera ad honorem da parte di Forza Nuova che li ha molto lodati. Che dobbiamo pensare? Forse che si è fatto già un bel passo avanti da quel raccapricciante: meglio fascista che frocio? Non credo.