Ha ragione Mario Sesti, quando giovedì 5 marzo nella presentazione del suo documentario “Senza Lucio” al Centro Culturale Elsa Morante di Roma ha messo in evidenza che ciascuno di noi ha un ricordo personale di Lucio Dalla, soprattutto, attraverso le sue canzoni.
Agli inizi degli anni Settanta, andai per la prima volta a sentire, a Roma, dalle parti di via Tor de’ Schiavi sulla Prenestina un concerto di Lucio Dalla, organizzato da Lotta Continua, quando Roversi ne era il direttore. La cosa che ancora ricordo è che cantava con uno schermo cinematografico alle spalle dove passavano delle immagini: era la prima volta che vedevo un concerto organizzato in questo modo con musica e filmati. Per ragioni professionali, ho lavorato in alcune trasmissioni televisive musicali con Lucio Dalla e sono sempre stato colpito dalla sua semplicità. Ad esempio, quando aveva qualche richiesta tecnico-artistica di ripresa veniva di persona, avendo, quindi, la capacità, successivamente, di cantare in diretta con naturalezza senza grande concentrazione apparente. Un genio della canzone italiana di tutti i tempi che con la sua musica ha toccato il pensiero e l’animo di molti.
Il documentario è un ricordo personale di un amico con la voce narrante di Marco Alemanno che è stata la persona più vicina a Lucio negli ultimi anni.
Nella prima parte del documentario, con il sottofondo della voce di Marco scorrono molte foto di Dalla ‘elaborate’ e immagini del mare delle Tremiti e dell’Etna. Devo dire che in questa prima parte si sente il filosofo Mario Sesti, che propone le sequenze con un velatino bianco come a ricordare il tempo andato. Tutte immagini evocative di uno stato d’animo dell’autore per raccontare Lucio e la sua musica. Devo dire però che l’audio di Marco Alemanno per me è stato inintelligibile (forse l’età e/o la diffusione) e mi sono perso la maggioranza dei suoi ricordi.
Inoltre, durante le interviste, alcune hanno un fermo fotogramma del personaggio mentre continua l’audio, volendo sottolineare l’importanza delle considerazioni fatte da alcuni rispetto ad altri. Il nome dell’intervistato è anticipato prima che parli ed appaia. Tutti elementi del particolare linguaggio usato da Mario Sesti.
Un racconto sulla musica di Lucio Dalla con critici musicali (Ernesto Assante, Gino Castaldo), artisti (Luigi Ontani, Mimmo Paladino), musicisti (i Marta sui tubi, Paolo Nutini, Charles Aznavour), attori, registi, amici (Piera Degli Esposti, Isabella Rossellini, Renzo Arbore, Paolo Taviani, John Turturro) e persone che lo hanno conosciuto: gente comune che racconta episodi della vita quotidiana.
Un ricordo di Lucio Dalla, fatto da un amico filosofo, Mario Sesti, per una elite culturale.