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Scuola, se il Governo vuole dare soldi a tutti – anche a chi non ne ha bisogno – salta tutto

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La Costituzione dice: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato (art. 33) Il Governo dice: concederemo contributi o sgravi fiscali (oneri per lo Stato) a chi scelga scuole paritarie. Le due cose non vanno d’accordo. Soprattutto perché la scuola pubblica ha bisogno di ingenti fondi per poter garantire la semplice agibilità (sicurezza) dei suoi locali. Infatti, mentre Renzi parlava di un decreto delegato sulla scuola alla stampa, a Bagheria un altro soffitto è crollato sui banchi. L’ennesimo.

Allora gli istituti paritari vanno ignorati?  Certamente no, anche perché ormai integrano il sistema formativo.  Ma un eventuale sostegno andrebbe indirizzato solo alle famiglie con un reddito basso ed equiparato al cosi detto “contributo volontario”, diventato obbligatorio per  tutti i genitori degli alunni iscritti in scuole pubbliche, per garantire ai figli l’essenziale.
Solo così il prevalente criterio di uguaglianza – rimuovendo ostacoli di ordine economico che potrebbero limitarla (Cost.art. 3) – può scongiurare il divieto di oneri per lo Stato. Se invece il Governo vuole  dare soldi a tutti – anche a chi non ne ha bisogno – salta tutto.

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