La più povera sarà il Venezuela (86.5 punti miseria) seguita da Argentina (32), Sudafrica, Ucraina, Grecia (23.4) Spagna (22.25), Russia, Croazia (18.15), Turchia, Portogallo (13.5), Italia (12.7), Colombia, Brasile, Slovacchia, Indonesia e così via fino al 51esimo Paese economicamente più felice: la Thailandia (1.6) seguita da Svizzera, Giappone, Korea del sud, Taiwan, Danimarca (5.7) come primo in Europa. L’Italia, quanto a indice di miseria si trova dunque al (pesantissimo) 11esimo posto e così, secondo la classifica Bloomberg, sarà tra i Paesi che economicamente nel 2015 soffriranno di più. I parametri principali si rivolgono agli indici inflazione e disoccupazione ed evidentemente quel nostro contenimento d’inflazione negli ultimi mesi dell’anno scorso e dei primi di questo non è sufficiente a tirarci fuori e inserirci più dignitosamente, considerata la disoccupazione severa e frustrante che insiste.
Miseria è indigenza, povertà estrema, stenti, pena, massimo bisogno, privazione… Dunque, per essere collocati in quella postazione, quanti nostri concittadini (non) vivono in questo s(S)tato?!
Il saperci porre la domanda e lo sforzarci di trovare risposte sincere potrebbe già essere il primo passo (terra-terra) da fare nei palazzi Chigi, Montecitorio e Madama.