Sono arrivati a Roma, malgrado noi che ci picchiamo di saper proteggere i nostri valori, salvo però lasciarli poi in balia dei predatori picchiatori organizzati in branchi. I bastardi hanno spaccato la (anche!) mia Barcaccia del Bernini. Piazza di Spagna era fresca di restauro e i bastardi proprio lì hanno marciato pisciando e vomitando sulle forze (forse) dell’ordine. Per caso? Non credo. Questi esseri presi uno a uno sono il brodo primordiale del nulla: bisogna centrifugarli per ottenere mostruosità compatta.
Noi, allertati dai talk show goduriosi di share, mentre inanelliamo pagine di forum sulle criminali minacce isis ci lasciamo sopraffarre dall’invasione, abituale e abitudinaria, della feccia ubriaca senza confini e barriere. Alcuni tiggì, in supposto elogio della foll(i)a, in tempo reale di devastazione (in) capitale, hanno lanciato l’edizione straordinaria e così per primi, nascondendosi dentro le nostre ferite, si sono accaparrati ancora una volta l’onore d’incastrare Marino, l’Ignazio da tagliola.