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Legge elettorale e riforma del Senato: era (ed è) una questione democratica. Torino, 21 febbraio

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Manifesto ANPI

Una legge elettorale che consente di formare una Camera con quasi i due terzi di “nominati”, non restituisce la parola ai cittadini, né garantisce la rappresentanza piena cui hanno diritto per norme costituzionali. Quanto al Senato, l’esercizio della sovranità popolare presuppone una vera rappresentanza dei cittadini fondata su una vera elettività. Togliere, praticamente, di mezzo, una delle Camere elettive previste dalla Costituzione, significa incidere fortemente, sia sul sistema della rappresentanza, sia su quel contesto di poteri e contropoteri, che è necessario in ogni Paese civile e democratico e che da noi è espressamente previsto dalla Costituzione (in forme che certamente possono essere modificate, a condizione di lasciare intatte rappresentanza e democrazia e non sacrificandole al mito della governabilità).

Sabato 21 febbraio a Torino, in un incontro pubblico a più voci, verrà ribadito con forza che i provvedimenti in questione costituiscono un vero e proprio strappo nel nostro sistema democratico.
In un momento di particolare importanza, come questo, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, affrontando i problemi nella loro reale consistenza e togliendo di mezzo, una volta per tutte, la questione del preteso risparmio con la riduzione del numero dei Senatori, perché uguale risultato potrebbe essere raggiunto riducendo il numero complessivo dei parlamentari. Ai parlamentari, adesso, spetta il coraggio delle decisioni anche scomode; ai partiti, se davvero vogliono riavvicinare i cittadini alle istituzioni ed alla politica, compete di adottare misure e proporre iniziative legislative di taglio riformatore idonee a rafforzare la democrazia, la rappresentanza e la partecipazione anziché ridurne gli spazi. Ai cittadini ed alle cittadine compete di uscire dal rassegnato silenzio, dal conformismo, dalla indifferenza e far sentire la propria voce per sostenere e difendere i connotati essenziali della democrazia, a partire dalla partecipazione e per rendere il posto che loro spetta ai valori fondamentali, nati dall’esperienza resistenziale e recepiti dalla Costituzione.

L’Italia può farcela ad uscire dalla crisi economica, morale e politica, solo rimettendo in primo piano i valori costituzionali e le ragioni etiche e di buona politica che hanno rappresentato il sogno, le speranze e l’impegno della Resistenza.

Aderiscono all’iniziativa ARCI Nazionale e Libertà e Giustizia.

Parteciperemo con interesse alle iniziative di confronto e approfondimento che saranno promosse sul processo di riforma istituzionale in atto, a cominciare da quelle messe in campo dall’ANPI, nel rispetto delle differenti valutazioni di merito sui singoli temi“. – CGIL Nazionale

La nota integrale della CGIL: anpi.it/media/uploads/files/2015/02/cgil_150221.pdf

 


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