“Il giorno più lungo” scrive il manifesto. Oggi doppio vertice, a Minsk per l’Ucraina, a Bruxelles per la Grecia. Ancora una strage, questa volta ad opera dei filo russi, e Obama che chiama Putin per dirgli “cogli l’occasione”, Putin risponde “basta ricatti, se armate Kiev sarà peggio”. Nel silenzio della Mogherini – che ci tocca difendere dopo che un energumeno eletto dalla Lega a Bruxelles l’ha insultata in modo ributtante – Gentiloni dice alla Stampa di auspicare un Donbass “regione autonoma su modello del Sud Tirolo”.
Quanto alla Grecia, “La Germania gela Atene”, Corriere. Eppure le borse ieri avevano creduto nell’intesa, tanto moderata era parsa la richiesta di Tsipras: 6 mesi di tempo, un prestito dal fondo salva stati, per dar modo al nuovo governo di impostare una polittica di rigore ma non iniquo. Schäuble ha detto no: O vi umiliate – e accettate la Troika e i suoi ordini – o fuori dalle scatole. Repubblica riassume: “Tsipras alla UE: dateci sei mesi. Il no di Berlino”. “Non lasciamo sola la Grecia”, ha scritto ieri Beppe Grillo, lanciando un appello anche a “Sel, Fiom, Cgil, minoranze Pd”. E oggi Il Fatto titola: “Tsipras, Podemos, M5S. Il fronte anti debito”. Titolo molto speranzoso, se non corrivo. Perché né Podemos, né Syriza hanno mai immaginato di promuovere, come Grillo e Salvini, un referendum per uscire dall’euro. La differenza è di taglia. A ogni buon conto, sabato 14 febbraio si terrà una manifestazione contro l’austerità (la Cgil ha aderito). Parteciperà pure M5S?
E l’Italia? Il Governatore Visco usa la lingua di Cielo d’Alcamo per dire che “va na nticchia meglio”. Una lenticchia non fa primavera, al massimo promette bene. E poco ci dicono i dati che Padoan vanta ogni giorno. Sono aumentati i mutui: bene, è conseguenza della linea Draghi. Cresce un po’ la produzione industriale, ma dopo molti cali consecutivi. E a dicembre le partite IVA sono cresciute del 200%: anche qui, dopo un mare di disdette, il rimbalzo sembra legato alla nuova fiscalità, forfettaria e vantaggiosa.
La domanda è: quali e quante ferite questa “ripresina” saprà curare e quante invece non ne aprirà, per via dei tagli agli enti locali, anche a quelli “virtuosi”? Pavia, per fare un esempio. Parte del denaro dei suoi contribuenti finisce alla cassa depositi e prestiti, ma intanto il comune deve “tagliare” le scuole materne perché il patto di stabilità gli vieta di rimpiazzare 12 insegnanti andate in pensione. Stamani in piazza Montecitorio, manifestano gli “idonei”. Chi sono costoro? Persone che lo Stato ha ingannato. Gli ha fatto credere che sarebbero stati assunti, prima o poi, nella pubblica amministrazione. Poi, come si dice, ha cambiato verso (per via dei tagli, forse anche della voglia, tutta politica, di fare nuovi regali) e li lascia a marcire nel limbo.
Intanto, “Anticorruzione, nuovo stop alla legge” (Repubblica, pagina 9). Eppure è di ieri la deuncia della Corte dei Conti: “corruzione, devastante per la crescita economica”. Inoltre, senza efficaci misure anti corruzione, le mafie potranno prosperare, e per noi sarà più difficile capire chi stia con le leggi dello stato e chi con quelle del capitale criminale. Vedi il caso del Presidente di Confindustria Sicilia – sempre da Repubblica – “Le accuse dei pentiti: appalti a Montante grazie a Cosa Nostra”. D’altra parte Le Monde rivela: “HSBC ospitava anche i finanziatori di Al Qaeda”. Oltre a spacciatori di diamanti sporchi e di armi per le guerre nel mondo. È il capitalismo finanziario. Il debito (schuld) sia colpa della Grecia, manna celeste per speculatori e mafiosi.
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