“Se quanto accaduto ieri al Senato era un atto dovuto dal punto di vista procedurale, sicuramente resta l’amaro in bocca per il risvolto politico che tale atto rischia di assumere agli occhi dei cittadini. Le frasi volgari e razziste di un alto rappresentante delle Istituzioni andrebbero non solo stigmatizzate ma perseguite in modo esemplare, a maggior ragione per il ruolo ricoperto. Per evitare di creare un precedente e per dare un segnale inequivocabile che una opinione e’ cosa diversa da un insulto razzista e che questa basilare norma di civile convivenza vale per tutti e sempre. E’ auspicabile che nei successivi passaggi previsti al Senato arrivi un segnale forte e chiaro in tal senso, non solo per dare la giusta solidarieta’ a una donna e politica di valore come Cecile Kyenge, ma per ribadire che il razzismo con il suo corollario osceno di battute e atteggiamenti non e’ tollerabile ne’ quando si esprime in chiacchiere da bar, tantomeno nello confronto politico piu’ acceso”