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Congresso Fnsi al via, gli interventi di Siddi, Camporese, Cerrato. I messaggi di Laura Boldrini e Luca Lotti

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“Mi dispiace non aver potuto accogliere l’invito a partecipare ai vostri lavori, ma la sovrapposizione che si e’ determinata tra il Congresso Fnsi e il fondamentale appuntamento istituzionale nel quale il nostro Parlamento e’ impegnato mi rende evidentemente impossibile la presenza. Voglio pero’ egualmente esprimervi, sia pure nella forma di questo messaggio, tutta l’attenzione con la quale guardo alla vostra importante scadenza congressuale”. Lo scrive la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi. Boldrini sottolinea che “e’ sotto gli occhi di tutti la crisi devastante che sta attraversando l’editoria italiana, con la conseguente precarizzazione che ha investito gran parte del giornalismo. E’ questo il momento in cui le istituzioni e la politica, oltre che gli imprenditori del settore, devono mostrare la consapevolezza che non si tratta soltanto di garantire dei posti di lavoro – pur fondamentali – ma quel diritto essenziale che e’ il diritto dei cittadini ad una informazione corretta, ricca, pluralistica”. Boldrini si dice certa che nel dibattito congressuale Fnsi “avra’ spazio adeguato anche la riflessione sulle responsabilita’ sempre maggiori che all’informazione competono nella delicatissima fase internazionale che stiamo vivendo. La strage nella redazione di Charlie Hebdo ha prodotto una ferma reazione dell’opinione pubblica europea ed una orgogliosa riaffermazione dei diritti che sono nel ‘codice genetico’ del nostro continente e che lo hanno fatto diventare un punto di riferimento per tutto il mondo: in primo luogo il diritto alla libera espressione e alla libera informazione. Al giornalismo, al buon giornalismo tocca un compito fondamentale, nell’epoca in cui c’e’ chi teorizza lo ‘scontro di civilta” e specula sulle paure. E’ il compito di far conoscere e dialogare le culture, favorire gli scambi, mettere in relazione le diversita’. Non si tratta di praticare il ‘buonismo’, ma di raccontare la realta’ per come e’, senza pregiudizi ne’ stereotipi. Permettetemi al riguardo di ricordare, con soddisfazione che credo comune, il lavoro che ci ha fatto incontrare anni fa, quando svolgevo un’altra attivita’. La Carta di Roma – che nacque dalla stretta collaborazione tra Fnsi, Ordine dei giornalisti e Unhcr – rimane a mio avviso un modello di sensibilita’ professionale e civile della quale il giornalismo italiano – conclude la presidente della Camera – puo’ andare orgoglioso”.

“Il 2015 e’ l’anno in cui intendo imprimere un’accelerazione decisiva alla riforma dell’editoria e nelle prossime settimane avro’ modo, nei colloqui privati, nelle riunioni con associazioni e categorie, sui media, di raccontare come il Governo intende agire”. Cosi’ il sottosegretario all’Editoria, Luca Lotti, in un messaggio inviato al Congresso della Fnsi.    “Confido che la Federazione Nazionale Stampa Italiana – aggiunge – continui, cosi’ come e’ stato, ad avere con il Governo una interlocuzione produttiva, ispirata al valore condiviso della centralita’ della libera informazione e rivolto alla concreta e minuziosa soluzione dei problemi”.    “Per noi che, ad ogni livello e in ogni ruolo, siamo impegnati nel tentativo di modernizzare l’Italia, avere interlocutori che siano da stimolo a quest’opera e’ davvero cruciale – sostiene ancora -. In questi mesi non ho mancato di avere molti confronti, aspri ma leali, sulle questioni piu’ varie con la Federazione: lo imponeva il momento di difficolta’ del settore editoriale e l’esigenza di costruire le condizioni per un’uscita duratura dalla crisi”.    “Ma sia quando ci siamo incontrati – afferma ancora Lotti – che quando ci siamo scontrati, tra il mio Sottosegretariato e la Federazione c’e’ stata sempre la consapevolezza che l’obiettivo di rilancio era – e resta – comune. Ci siamo cosi’ fidati l’uno dell’altro e i risultati si sono visti: il confronto con la Federazione non e’ mai mancato, sia quando abbiamo raggiunto il difficile quanto importante accordo sull’Equo Compenso, sia con il decreto straordinario sull’editoria che punta con forza ad incentivare nuove assunzioni. E questa assidua collaborazione e’ stata sempre volta alla ricerca comune di una possibile e auspicata soluzione alla crisi del settore. Anche quando – ed e’ capitato – non eravamo d’accordo, siamo riusciti a comporre una sintesi progressiva delle nostre posizioni iniziali”.

I giornalisti “devono avere come preoccupazione centrale quella di difendere il contratto collettivo nazionale, unica vera garanzia dell’autonomia e della liberta’ professionale”. Franco Siddi, segretario uscente della Federazione nazionale della stampa italiana, al XVII congresso di Chianciano consegna cosi’ alla prossima dirigenza del sindacato di categoria, il compito di assicurare l’agibilita’ democratica e professionale per gli operatori dell’informazione. Il giornalismo nazionale e’ finito nel vortice che Siddi definisce uno “tsunami”: milione di copie perse, pubblicita’ e ascolti in continua frenata, livelli occupazionali scesi, per la prima volta, sotto le 16mila unita’, aumento disoccupati e dei pensionati, oggi oltre 8200. L’assise di Chianciano, dal 28 al 30 Gennaio, si apre in un contesto congiunturale drammatico, nel quale l’Fnsi ha comunque ottenuto risultati importanti. “Mentre ci sono categorie che aspettano da anni adeguamenti salariali e nuovi contratti, l’Fnsi – rivendica il segretario uscente – abbiamo chiuso tre rinnovi contrattuali in sette anni e realizzato la piu’ grande distribuzione di reddito di tutti i tempi. Un’operazione solidale, discussa e magari discutibile, con la quale ci siamo fatti carico, per la nostra parte, delle responsabilita’ di sistema verso i colleghi piu’ deboli, privilegiando gli istituti sociali, rispetto alla busta paga”. Il dirigente del sindacato dei giornalisti che si appresta a lasciare la Federazione della stampa dopo un’attivita’ pluridecennale, ha anche sottolineato i risultati raggiunti per il mondo dei collaboratori “prima solo fantasmi per gli editori, ora soggetti professionali titolari di identita’ e di diritti”. “Eravano a zero – ha rimarcato -, ora siamo a meta’ del cammino”. Su quello che sara’ il futuro prossimo della Fnsi, Siddi analizza il dibattito precongressuale per lanciare la sollecitazione ai 309 delegati: “Ho la sensazione che i nodi contrattuali siano stati rimossi, per privilegiare la costruzione di un consenso che rischia di di essere finto, politicamente debole. Buono per fare magari maggioranze numeriche, non per tracciare una rotta sicura”. Da qui l’appello del segretario di “andare oltre l’umore del momento e gli slogan di rapido consumo, per individuare nuove e piu’ alte sintesi”.

“Depressione dei redditi, diminuzione della platea di giornalisti dipendenti, aumento del numero dei pensionati hanno impattato negativamente in un bilancio del 2014, soprattutto in un sistema piccolo come il nostro. L’aumento dei costi del pensionamento e della cassa integrazione hanno creato 90 milioni di squilibrio che, sommati a quelli precedenti, hanno creato circa 450 milioni di squilibrio in 5-6 anni che sono stati coperti dal rendimento del patrimonio senza erodere la riserva”. Lo ha detto il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese, intervenendo al Congresso della Fnsi a Chianciano.    “Un numero severo – ha aggiunto – che ci deve preoccupare. A questi numeri si aggiungono pero’ altri elementi in arrivo come gli aumenti in busta paga, l’1% di aumento della contribuzione trattato 4 anni fa con la Fieg, l’1% straordinario sugli ammortizzatori sociali, 2 milioni di euro dalla Presidenza del consiglio sul costo degli ammortizzatori sociali e gli sgravi sulle assunzioni pagati nei tre anni precedenti dall’Inpgi, che hanno prodotto 540 assunzioni mentre perdevamo 3mila posti di lavoro. In questo mese di dicembre, appena chiuso, abbiamo avuto circa 200 richieste di assunzioni con i soldi della Presidenza del consiglio. E’ un numero positivo, che raccoglie anche il ritardo del decreto, ma nonostante tutto e’ importante anche perche’ solo il 15% degli assunti sono a tempo determinato”.    “Se il mercato si muove gli sgravi funzionano al massimo come accaduto in passato – ha detto ancora -. In attesa di un secondo decreto nel 2015 potremo raccogliere nuove richieste di assunzione coprendole in questa fase transitoria. Poi c’e’ il tema dei co.co.co che spariranno e verranno sostituiti da contratti a tutele crescenti. I prossimi 4 anni saranno importanti, si stabilira’ se noi siamo ancora o no il presidio del giornalismo italiano. E’ una sfida importante. Io continuero’ a dire che il governo ha la responsabilita’ di aver aumentato al 26% i rendimenti dei patrimoni previdenziali privati italiani. Uno scandalo. Siamo gli unici in Europa. Tutto questo provoca una depressione della prestazione attesa rilevante e non accettabile che non avviene in Francia, in Germania, in Spagna, in Portogallo”.

“Il 23 dicembre scorso abbiamo firmato un accordo con Confcommercio, la più grande organizzazione del lavoro che c’è in Italia. L’incarico è di organizzare per loro un fondo di assistenza dedicato ai titolari di esercizi commerciali, con centinaia di migliaia di potenziali iscritti. Entro luglio faremo questo progetto, ma la Casagit per come la conosciamo resta nostra. Quello che stiamo mettendo a disposizione è ciò che abbiamo imparato a fare in questi anni, anche con qualche errorino”. Lo ha detto Daniele Cerrato, presidente della Casagit, intervenendo al Congresso della Fnsi.    “Ci sono state stagioni in cui i nostri contratti non erano avari come gli attuali, ma crescevano i contributi alla Casagit che si è messa però a inseguire quella fase di crescita, convenzionandosi con cliniche lussuose – ha detto ancora Cerrato -. In tre anni abbiamo perso 5 milioni di contributi e chiuderemo il 2014 sul filo di lana. Siamo stati per questa ragione costretti a guardare fuori. La Cassa dei giornalisti è tra le più performanti, ma se il mercato del lavoro non sale, per quante pezze possiamo mettere prima o poi ci troveremo a fare i conti con la dura realtà. Per questo chiedo che, prima di sedersi al tavolo contrattuale, si organizzi una grande conferenza per l’editoria anche con gli imprenditori, separando chi sa fare il proprio mestiere da chi non è in grado di governare ciò che hanno messo insieme”.    “Abbiamo progetti insieme all’Inpgi – ha detto ancora -, come l’allargamento del Poliambulatorio di Roma, dove abbiamo la massa critica più importante per iscritti all’Inpgi e in questo caso anche di Confcommercio. Dobbiamo portare risorse fresche all’interno del sistema senza snaturare la nostra missione, dando solidità al sistema prendendo anche energie dall’esterno”.


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