Il Cnog all’unanimità: no ai contratti-ricatto

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Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, riunito a Roma nei giorni 20, 21 e 22 gennaio 2015, ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno:

No allo sfruttamento dei giornalisti e a contratti-ricatto per i collaboratori. La libera informazione passa anche per il rispetto della dignità dei giornalisti e del loro giusto compenso. In questo inizio di 2015 si moltiplicano le notizie su contratti vergognosi proposti a collaboratori pena il mancato rinnovo. Riduzioni del compenso e pezzi pagati pochi euro. Eludendo anche la legge sull’Equo compenso con clausole che non prevedono, ad esempio, il pagamento di video e foto, dirette web,  oppure dando compensi irrisori per articoli che superano il minimo <concordato>. Con la beffa che chi più lavora meno viene pagato e meno diritti ha.
Uno dei casi emblematici _ ma non certamente l’unico _ è quello segnalato in questi giorni all’Ordine di due giornali della Finegil-Gruppo Espresso:  La Città di Salerno e il Centro di Pescara.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine esprime la più ferma condanna per un fenomeno che si sta espandendo in maniera preoccupante nelle aziende editoriali e mette a rischio la professione giornalistica e la libera informazione.
Annuncia che sarà avviata una attività di  monitoraggio in pieno accordo con gli Ordini regionali per garantire il rispetto  della Carta di Firenze.
Che saranno segnalati ai Consigli di Disciplina comportamenti della catena di comando ritenuti contrari alla deontologia e alla solidarietà tra colleghi, siano essi dipendenti o free lance.
Si riserva di ricorrere  a strumenti anche legali per garantire la tutela del diritto dei cittadini all’ informazione e della dignità professionale dei giornalisti e il rispetto delle norme vigenti da parte delle aziende editoriali.


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