“Ci avviciniamo alla ricorrenza del Giorno della memoria, un appuntamento importante e condiviso, che quest’anno giunge dopo le nuove e preoccupanti manifestazioni di intolleranza e antisemitismo che stanno dolorosamente riaffiorando in Europa. A Lei e all’Unione delle comunità ebraiche in Italia esprimo la profonda vicinanza spirituale della Federazione delle chiese evangeliche in Italia”, così apre la lettera che il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha inviato a Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (UCEI).
“L’antisemitismo si è sempre basato su stereotipi e pregiudizi, che noi in quanto minoranze ben conosciamo; l’ostilità antisemita, tuttavia, ha radici più profonde che destano in noi solidale preoccupazione e che ci spingono a un ulteriore sforzo sul piano della vigilanza e dell’educazione alla convivenza e al pluralismo. Il nostro impegno per le libertà di tutte e tutti, per la difesa dei diritti umani sono noti, ma riteniamo – prosegue Aquilante – si possa e si debba fare di più.
I nuovi atti di inciviltà e barbarie che hanno colpito le vostre comunità vanno condannati senza ambiguità. L’Europa vive oggi una crisi grave e pervasiva che la vede attraversata da ingiustizie crescenti, frammentazioni economiche, sociali e culturali molto preoccupanti. L’educazione, la formazione giovanile e la coesistenza sociale sono le prime vittime di questo grave appiattimento culturale, strumentale a forze politiche e frange fondamentaliste.
In questa prospettiva è necessario, oggi più che nel recente passato, promuovere iniziative che tendano a favorire la crescita nelle nuove generazioni della cultura del dialogo, dell’accettazione e comprensione reciproche, capace di opporsi con forza a ogni forma di fondamentalismo. Il vostro impegno, che da sempre seguiamo, è il nostro impegno per un futuro migliore”.
Infine la lettera conclude ricordando quanto “i rapporti di amicizia e di collaborazione tra le nostre comunità di fede hanno una lunga storia: la nostra fiducia è che l’esercizio di una ‘memoria critica’ – a cui è dedicato il giorno del 27 gennaio – sia la strada da percorrere ancora una volta con urgenza e decisione, tanto sul piano personale e morale, quanto su quello della vita collettiva, strada da percorrere per giungere a un vero cambiamento. L’augurio che rinnovo è quindi che la sfida della trasformazione delle coscienze, nel ricordo dell’immane tragedia della Shoah, riceva un impulso decisivo proprio nel momento in cui l’Europa e il mondo intero sono attraversati da nuovi rigurgiti antisemiti e preoccupanti guerre”.