Greta Ramelli e Vanessa Marzullo si sono scusate per la loro imprudenza e per tutti i problemi causati per la loro liberazione. Scuse apprezzabili, affinché la loro storia serva ad evitare ad altri la cooperazione fai da te e li spinga invece verso organizzazioni consolidate e affidabili. Ma detto questo, vorrei indicarle come esempio, perché hanno considerato la sofferenza degli altri – soprattutto dei bambini esposti alla guerra – come un impegno da assumere. Una scelta che va contro l’indifferenza e a diffidenza dilagante, nonostante la Costituzione richieda l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà (art. 2)..