“I giornalisti del settimanale e del quotidiano on line Il Salvagente esprimono la loro fortissima preoccupazione per il futuro del giornale e dei loro posti di lavoro. Voce unica nel panorama editoriale italiano, dopo 23 anni di storia e di battaglie a fianco dei consumatori Il Salvagente rischia di morire per sempre o, peggio, di ritornare in edicola senza i giornalisti che in questi anni l’hanno animato, facendone una testata di riferimento nel settore e di riconosciuto valore e credibilità”. Lo scrivono in giornalisti de “Il Salvagente” in una nota.
La testata è stata posta in liquidazione coatta amministrativa il 3 novembre scorso. Il Commissario liquidatore nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico, il dottor Stefano Battistini, non appena insediato e senza mai incontrare l’assemblea dei lavoratori, ha deciso dapprima la sospensione delle pubblicazioni e poi in tutta fretta, prima delle festività natalizie, ha avviato le procedure di licenziamento collettivo di tutti i dipendenti, giornalisti e poligrafici, della Cooperativa.
Stupisce che questa decisione sia stata presa subito dopo aver ricevuto una proposta di acquisto della testata da parte di Editoriale 90, che fa capo all’imprenditore Matteo Fago, e che lo stesso Commissario non abbia promosso un incontro tra l’acquirente e i lavoratori nel tentativo di salvaguardare il maggior numero di posti di lavoro.
Inoltre, di fronte alla richiesta dei giornalisti dipendenti di attivare le tutele sociali riconosciute dalla legge in questi casi, ossia la cassa integrazione a zero ore per cessazione di attività aziendale, il liquidatore, Stefano Battistini, si è inspiegabilmente rifiutato di acconsentire favorendo in questo modo esclusivamente gli interessi dell’azienda di Fago, che potrebbe aggiudicarsi la testata a un prezzo stracciato senza i lavoratori che ne hanno costruito la storia.
Il futuro dei giornalisti della Cooperativa Il Salvagente è ora nelle mani del Ministero del Lavoro che incontrerà nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali dei lavoratori.
Esprimiamo, infine, la nostra solidarietà ai colleghi di Left che stanno vivendo un momento drammatico come il nostro, alle prese con lo stesso imprenditore e con lo stesso progetto di acquistare la testata lasciando a casa la redazione che da anni, con molti sacrifici, manda avanti il settimanale.