Sabato 10 gennaio è morto il regista Francesco Rosi, era nato a Napoli il 15 novembre del 1922. Un maestro del cinema italiano, Leone d’oro per (Le mani sulla città), Palma a Cannes per Il caso Mattei, tributi alla carriera a Locarno e Berlino, per non parlare di David e Nastri d’Argento e per finire, Leone d’oro alla carriera nel 2012. Francesco Rosi, un regista combattivo, rabbioso e generoso come i suoi film. Pochi mesi fa era al Cinema America di Roma, occupato da ragazzi appassionati di cinema, per parlare con loro di cinema e di politica.
Assistente di Visconti per La terra trema (1948), sceneggiatore di Bellissima (1951), collaboratore in Senso (1953). Tre anni dopo dirige il suo primo film, La sfida. Nel 1962 con Salvatore Giuliano nasce uno stile detto film-inchiesta perché la ricerca della verità porta il regista a fare indagini scrupolose, arrivando quasi alla cronaca giornalistico.
Ultimamente, al suo «discepolo» Tornatore che nel libro a quattro mani «Io lo chiamo Cinematografo» (Mondadori, 2012) dichiarò: Sono convinto che in quest’Italia è difficile fare cinema e che la realtà si degrada troppo in fretta per star dietro al passo del cinema.
Difficile dimenticare la sua filmografia come: Le mani sulla città, Salvatore Giuliano, Il caso Mattei, Uomini contro, Lucky Luciano, fino ai Cadaveri eccellenti e Dimenticare Palermo nel 1989. In quest’ultimo film ho avuto la fortuna e il piacere di lavorare con il “Professore”, così veniva chiamato sul set. Ero l’arredatore di un grande scenografo, Andrea Crisanti, un film internazionale con Mimi Rogers e James Belushi, i protagonisti e con altri di chiara fama come Vittorio Gassmann e Philippe Noiret, girato prevalentemente a Palermo con un Direttore della Fotografia, un altro maestro del cinema, Pasqualino De Santis. Un film di tutto rispetto che il Maestro firma sottolineando la sua onestà culturale alla ricerca della verità. Film che oggi in Italia non riusciamo più a produrre. Ricordo questa meravigliosa esperienza ringraziando il “Professore” per tutto quello che mi ha dato durante la realizzazione del film. Dal ricostruire totalmente il festino di S. Rosalia per poi ricreare in altri ambienti scenografici atmosfere e sapori che solo lui riusciva a dare.
Francesco Rosi sarà celebrato in una cerimonia civile lunedì mattina, 12 gennaio, a partire dalle 9, alla Casa del cinema di Roma. Alle 12 lo ricorderanno i suoi amici più cari.