Numerose le prese di posizione a stigmatizzare l’uccisione da parte dei talebani in una scuola di Peshawar di 141 persone, tra cui 132 minori. Sant’Egidio: “Lo sdegno non basta più”. Il Vis: “La malvagità si è accanita. ma non ci scoraggiamo”. L’Unicef: “L’assassinio deve fare molto più che scioccarci”
ROMA – “Di fronte a tanto orrore lo sdegno non basta più. E’ urgente un responsabile intervento politico di quanti – governi e organizzazioni internazionali – sono coinvolti nei conflitti, perché, superando l’impotenza fin qui manifestata, vengano messe in atto le iniziative necessarie per fermare i massacri. La società civile, le grandi religioni devono pretendere che le armi siano deposte e che il dialogo riparta”. Lo sdegno è quello della Comunità di Sant’Egidio, di fronte alle incredibili notizie giunte dal Pakistan, dove un commando di sei Talebani ha fatto irruzione oggi un una scuola di Peshawar, frequentata dai figli degli ufficiali, e ha dato vita a una delle peggiori carneficine dal 2008 nel Paese. Il bilancio finale parla di 141 morti, di cui 132 bambini. Cruente e quasi irriferibili le modalità di uccisione di un’insegnante e dei ragazzi. Poi gli assalitori sono stati uccisi. Ma le frasi della Comunità di Sant’Egidio racchiudono il dolore e lo sdegno di tutte le associazioni e le ong italiane di fronte a un fatto tanto grave quanto difficile da accettare.
“La strage di bambini perpetrata da un gruppo di terroristi in una scuola del Pakistan suscita un orrore indicibile e impone una urgente assunzione di responsabilità a tutte le coscienze civili del mondo – afferma il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo -. Anche nel mezzo dei contrasti più irriducibili, anche nei conflitti più sanguinosi, la vita dei bambini dovrebbe essere sacra a tutte le parti in lotta, e la scuola dovrebbe essere risparmiata dagli scontri in atto, quale luogo di dialogo, di pace, di crescita comune. Non a caso la Comunità di Sant’Egidio ha denominato ‘Scuole della Pace’ i luoghi in cui, anche nel Pakistan così duramente martoriato, si cerca di formare nuove generazioni al dialogo, all’amicizia e alla condivisione. Invece qui la sacralità della scuola è stata violata e l’umanità stessa è stata ferita nelle persone più deboli e indifese. Un attentato al loro e al nostro futuro. La motivazione dell’atto terroristico – la vendetta per operazioni della sicurezza pakistana condotte contro i talebani – è quanto di più antiumano concepibile, perché evoca una ulteriore escalation di violenza, in una spirale di cui non si vede la fine. Siamo di fronte ad un crimine contro l’umanità”.
Il Vis: “Non ci scoraggiano”. Il Vis (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), che opera in Pakistan attraverso le comunità salesiane del Paese nelle strutture scolastiche di Quetta e Lahore, si stringe nel dolore alle famiglie degli studenti e degli insegnanti uccisi oggi in Pakistan. Il Presidente del VIS, Nico Lotta, dichiara: “La scuola non deve essere teatro di violenza e dolore, ma luogo di protezione e promozione dei diritti dei bambini e dei giovani che in essa crescono. Per questo motivo condanniamo l’atto vigliacco compiuto oggi in Pakistan e invochiamo la pace per questo Paese.”
E Padre Peter Zago, salesiano di Don Bosco da oltre 20 anni in Pakistan, raggiunto al telefono dagli operatori della sede centrale del Vis, ha commentato così “Non ci sono aggettivi per descrivere quanto successo. La malvagità si è accanita senza ritegno su bambini indifesi e sui loro educatori. Però, come ha detto la giovane e saggia Malala i terribili fatti di oggi non faranno altro che aumentare la forza dei bambini e dei ragazzi pakistani, desiderosi di studiare, crescere su quei banchi di scuola oggi imbrattati di sangue e dolore. Non ci scoraggiamo. Atti come questo, inoltre, speriamo che aprano gli occhi all’Occidente e ai musulmani più moderati perché ci sia una condanna unanime e forte della violenza”.
“Giù le mani dai bambini! Nessuna guerra può colpire i più innocenti e indifesi. Il nostro pensiero va alle vittime e ai feriti”. E’ quanto scrive su Twitter il presidente del Modavi Onlus, Maria Teresa Bellucci, in merito all’attacco dei talebani.
Per il direttore generale dell’Unicef, Anthony Lake, “il terribile e spietato assassinio di più di 100 bambini oggi a Peshawar, in Pakistan, deve fare molto di più che scioccare la coscienza del mondo. Deve spingerci, ancora di più, a sostenere i genitori dei bambini pachistani che desiderano per i loro figli la migliore istruzione possibile – e tutti coloro che lavorano per questo”.
L’Unicef “estende il suo più sincero cordoglio alle famiglie dei bambini che sono morti. Noi piangiamo con loro”.