PERUGIA – I carabinieri del Ros hanno eseguito questa mattina 61 misure cautelari, nella provincia di Perugia e in altre località del territorio nazionale, richieste dalla Procura distrettuale antimafia di Perugia.
Sono diversi i reati contestati che vanno dall’associazione di stampo mafioso, all’estorsione, usura, danneggiamento, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori, traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. In particolare sono state documentate modalità mafiose nell’acquisire e condizionare attività imprenditoriali edili. Contestualmente agli arresti, i carabinieri hanno eseguito il sequestro di beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati e ritenuti provento dei reati, per un valore di oltre milioni di euro.
Una nota degli investigatori spiega in particolare il sodalizio con la ‘ndrangheta, documentato e radicato in Umbria, con diffuse infiltrazioni nel tessuto economico locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine. In particolare sono documentate le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, soprattutto nel settore edile, anche mediante incendi ed intimidazioni con finalità estorsive.
La presidente della Regione Catiuscia Marini, sul suo profilo Facebook ha commentato la notizia con le seguenti parole: “Per difendere l’Umbria dei cittadini onesti e perbene! degli imprenditori corretti! della società sana. Grazie alla procura antimafia, grazie ai magistrati, grazie ai carabinieri”.
Da dazebao.it