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“Renzi non parla a nostro nome”: anche gli studenti scendono in piazza

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Diego Sambucini

Il mondo degli studenti si muove verso un’altra giornata di contestazione alle politiche governative del governo Renzi. Dopo le mobilitazioni del 10 ottobre e del 24 novembre scorsi, ancora una volta il grido degli studenti si farà sentire, stavolta assieme ai lavoratori della Cgil e della Uil, che scenderanno in piazza per lo sciopero generale il prossimo 12 dicembre. “I cortei non saranno solamente nelle piazze del sindacato. Gli studenti si disporranno anche in punti periferici del territorio, per allargare il raggio di protesta. Ci teniamo a sottolineare il nostro protagonismo, parallelo a quello dei lavoratori” spiega al nostro giornale Danilo Lampis, dell’Unione degli Studenti che assieme a Link coordinamento universitario e Rete della Conoscenza sono stati attivissimi per tutto l’autunno con giornate di mobilitazione, sit-in e occupazioni. “Scendiamo in piazza contro il Jobs Act, lo Sblocca Italia e la Buona Scuola, chiedendo invece maggiori investimenti certi per l’Istruzione e la Ricerca e Sviluppo –aggiuge Lampis-. Nel nostro Paese i parametri d’investimento in questi settori fanno pena. E’ necessario che si investa almeno il 3% del Pil nella ricerca, proprio come accade nel resto d’Europa”.  Sul Jobs Act: “Il governo sta tentando di contrastare la disoccupazione e la mancata crescita adducendo le colpe al costo del lavoro, che viene inteso come il principale responsabile delle criticità del Paese. Per noi non è cosi: la risposta va cercata negli investimenti che sono mancati al sistema produttivo”. Gli studenti marceranno venerdì promuovendo l’hastag #noninmionome. “Rigettiamo le iniziative politiche di Renzi, che evoca il nostro nome, la nostra generazione, dice che ci sta salvando dal precariato. Invece è tutto il contrario perché lui parla in nome di Confindustria e dei poteri forti”. Come studenti e futuri lavoratori “pretendiamo l’abolizione delle forme di contratto precarie e l’estensione dei diritti a tutte e tutti i lavoratori e un reddito di base che ci restituisca autonomia sociale e ci permetta di rifiutare il lavoro sottopagato, gratuito, senza dignità”. Nella Capitale, il corteo degli studenti partirà da Piramide. I lavoratori di Cgil e Uil, invece, si sono dati appuntamento alle ore 9 in Piazza dell’Esquilino e marceranno verso Piazza SS. Apostoli.

da jobsnews.it

 


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