BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Un arrivederci e un a ri-leggerci

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di Gian Mario Gillio

Con dicembre, si conclude la direzione di Gian Mario Gillio. Dal prossimo anno Confronti avrà un nuovo direttore: Claudio Paravati. Al direttore uscente – che non mancherà di collaborare anche in futuro – il ringraziamento e il saluto affettuoso della redazione, dei collaboratori, di tutto l’ufficio di Confronti e della cooperativa Com Nuovi Tempi.

Questo è l’ultimo editoriale che firmo come direttore di Confronti, dopo quasi otto anni di lavoro in questo ruolo e complessivamente dieci nella redazione della rivista. Il mio non è un addio, lavorerò molto vicino alla redazione, al secondo piano di via Firenze, 38 (stesso stabile) come direttore responsabile dell’Agenzia Stampa Nev della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), e per la quale curerò i rapporti istituzionali e la comunicazione. Tuttavia ho ritenuto che fosse, per me e per la rivista, giunto il tempo di un cambiamento: «L’azione sorge non dal pensiero, ma da una prontezza alla responsabilità», sosteneva il teologo luterano Dietrich Bonhoeffer.

A Confronti ho vissuto anni importanti per la mia crescita personale e professionale. Le numerose «battaglie» civili, sociali e culturali che ho condiviso con i colleghi, oggi le porto via con me: un bagaglio importante. Mantenere in vita la nostra preziosa realtà editoriale (nel panorama culturale italiano) non è stato sempre facile. Insieme al nostro staff, e ai membri del consiglio d’amministrazione che si sono succeduti, abbiamo lavorato (tanto) con passione ed entusiasmo, obiettivo comune era far crescere il nostro mensile, creare nuovi progetti culturali, viaggi e attività che ci hanno fatto incontrare persone speciali come voi, lettori che hanno contribuito a far diventare «grande» il nostro giornale, così come le nostre attività.

Sempre voi lettori siete stati artefici di una grande vittoria in tempi di crisi, nel 2011, salvando il nostro giornale quando ormai tutto sembrava essere perduto. Il vostro sostegno morale, i vostri abbonamenti, i contributi volontari che avete inviato nei momenti più bui, hanno fatto sì che oggi Confronti sia ancora presente nel panorama editoriale, e non è poca cosa. Vi invitiamo a sostenerci ancora, sottoscrivendo l’abbonamento anche per il 2015.

Solo talvolta ho firmato editoriali sulle nostre pagine, più spesso ho realizzato servizi o interviste, lasciando spazio a chi, con competenza e passione, potesse spiegare e raccontare i segni dei tempi e dei cambiamenti di un mondo in continua evoluzione, molte firme autorevoli lo hanno fatto: intellettuali, giornalisti, professori universitari, dirigenti sindacali, politici, responsabili del mondo associazionistico, ma anche persone comuni con una spiccata sensibilità civile, a tutti loro va il mio più sentito ringraziamento. La dimensione religiosa e spirituale è stata sempre il focus editoriale ma la nostra attenzione è andata anche alla vita quotidiana, alla fede (intesa come dimensione privata e personale) e alla politica: uno sguardo attento a tutto ciò che ci circonda.

Così sarà certamente anche in futuro. Già, il futuro… Forse alcuni di voi si staranno chiedendo chi sarà il successore alla direzione di Confronti. Lo svelo subito: Claudio Paravati. I lettori attenti avranno notato in questi ultimi mesi il suo nome nel tamburino della redazione nel ruolo di condirettore. Sarà lui stesso a presentarsi nel primo numero del 2015, che porterà la sua firma. Io voglio solo dire che la scelta per il successore è stata davvero fortunata. Paravati è giovane, competente e porterà certamente nuovo entusiasmo. Gli faccio i migliori auguri, fiducioso che con lui Confronti potrà proseguire e progredire nella sua avventura culturale e editoriale.

Grazie al prezioso lavoro con l’Associazione Articolo 21, siamo riusciti in questi anni a dar voce e illuminare ciò che spesso l’informazione generalista è riuscita ad oscurare. Il lavoro con le Chiese evangeliche e protestanti ci ha permesso di raccontare quanto sia prezioso poter essere minoranza. La nostra esperienza editoriale, unica nel panorama italiano, nella quale confluiscono e lavorano in redazione induisti, buddhisti, testimoni di Geova, ebrei, musulmani, sikh, cristiani e non credenti è un’esperienza di dialogo continuo, in evoluzione, che dal basso ha saputo dare – spero – il buon esempio.

Un grazie di cuore lo voglio rivolgere a chi non ci ha mai fatto mancare l’appoggio e il sostegno: la Tavola valdese, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, le Comunità di base, in particolare quella di Roma, ma anche le molte associazioni e istituzioni che hanno creduto nel nostro progetto e con le quali abbiamo promosso iniziative importanti. Infine, ma non ultimo, il mio ringraziamento va ai colleghi di lavoro (e amici) che con il loro entusiasmo, i loro consigli e le loro competenze mi hanno accompagnato in questi anni di lavoro, spesso difficile, non facendomi mai mancare l’appoggio necessario.

Un grazie a tutti, voi. L’avventura prosegue… sarò un attento lettore. Promesso!

Da confronti.net

 


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