L’uomo che è stato per molti anni Vito Roberto Palazzolo, il cassiere di Bernardo Provenzano, il successore di Salvatore Riina, ai vertici di Cosa Nostra, ha deciso di parlare. E questo avviene proprio quando, nella capitale siciliana, le forze dell’ordine riescono, quasi inaspettatamente, a realizzare un blitz contro la cosca di Brancaccio e a far emettere diciotto mandati di arresti contro uno dei gruppi più attivi della mafia palermitana.
Ma chi è davvero il mafioso che, pur non definendosi un pentito né un collaboratore di giustizia ,sta riempendo pagine di verbali che contengono rivelazioni sul mondo del riciclaggio internazionale e che ora stanno accumulando materiale di notevole interesse anche per il Federal Bureau of Investigation americano e che ha accettato di rispondere anche alle domande del procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi e dei sostituti Dario Scaletta e Francesco Del Bene. Diciotto interrogatori già espletati che sono stati già utili agli inquirenti per arrivare al sequestro di mezzo miliardo di euro contro Calcedonio Di Pisa. Arrestato dall’Interpol a Bangkok nel marzo 2012 ed estradato l’anno dopo in Italia, Palazzolo aveva mani festato subito dopo l’intenzione di fare dichiarazioni su molti misteri italiani.
I suoi racconti risalgono agli anni Ottanta ,ai tempi di Pizza Connection, all’indagine sul narcotraffico condotta allora dal giudice Giovanni Fal cone. Palazzolo ha vissuto gli ultimi anni in SudAfrica con il nome di Robert Van Palace Kolbatschenko ed aveva sposato una ricca ereditiera di origine russa ,era tra i finanziatori del partito di Nelson Mandela ed era stato ambasciatore plenipotenziario del piccolo Stato del Viskey. In Sudafrica era un ricco commerciante di pietre preziose con la sua “Van Palace Diamond Cutters”, allevava struzzi, gestiva lussuosi night club ed era proprietario dell’azienda che imbottiglia l’acqua La vie de Luc ,commercializzata perfino sugli aerei della compagnia di bandiera sudafricana. La procura di Napoli lo segnala tra i presenti a una riunione con la delegazione italiana in Angola. I rapporti di Palazzolo sono forti fin dalla metà degli anni Ottanta con personaggi di grande peso a cominciare dal co-fondatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri oggi in carcere per una pesante condanna di concorso esterno ad associazione mafiosa. Insomma l’impressione è che Palazzolo abbia ancora molte cose da dire, se ha davvero deciso di parlare con i magistrati siciliani. I suoi rapporti con Provenzano, l’uomo che sostituì Riina dopo il suo arresto nei primi mesi del ’93 e che chiese ai mafiosi, dopo le grandi stragi di Palermo, di inabissarsi-almeno in apparenza-per fare i propri affari senza che qualcuno intervenisse ad impedirli, fa pensare agli inquirenti che finalmente alcuni segreti di Cosa Nostra potrebbero trovare alcune prime risposte.