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Tv locali: Fnsi, crisi acuta ma anche i comportamenti scorretti di alcuni editori rischiano di travolgere il sistema

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“Allarme rosso per il sistema delle Tv locali, che paga la crisi dei mercati pubblicitari, per i gravi ritardi nell’erogazione dei contributi pubblici, per l’esplosione del problema delle frequenze di confine e delle interferenze estere che possono portare a breve allo spegnimento di decine di emittenti”. Lo scrive la Fnsi in una nota. Ma la crisi sta diventando ancora più grave per i comportamenti irresponsabili di alcuni imprenditori del sistema televisivo locale che tendono a scaricare con leggerezza assoluta e intollerabile tutto sui lavoratori con piani di tagli  generalizzati e licenziamenti fuori da ogni criterio di correttezza e responsabilità sociale. Il fenomeno è diffuso e sta alimentando fortissimi contenziosi in moltissime Regioni. Elementi di acutezza particolare si registrano in queste giornate di nuovo a Roma, dove a Ies Tv l’editore – il Gruppo Garofalo – ha cacciato di punto in bianco i giornalisti.

Su tutti questi casi la Fnsi interviene assicurando il massimo di solidarietà e sostegno ai colleghi, ma, anche chiedendo un monitoraggio rigoroso, fino all’applicazione di sanzioni, ove previsto, per tutti quegli imprenditori televisivi (non tutti per fortuna) che vengono meno ai più elementari obblighi di responsabilità sociale o che proseguono le trasmissioni utilizzando impropriamente e irregolarmente personale e servizi giornalistici. Nessun contributo deve essere dato – e se concesso revocato – a chi non faccia veramente l’editore con organizzazione e produzione propria di informazione nel rispetto di tutti gli obblighi di legge, sia sul  piano professionale, sia per quanto concerne la disciplina dei rapporti di lavoro.

Certi atteggiamenti inqualificabili che si registrano in alcune parti del Paese sono un danno per gli imprenditori onesti e per l’intero sistema dell’emittenza locale, che non può essere travolto a causa di chi gioca con il destino delle persone o passa il tempo a esercitarsi in artifici per drenare denaro pubblico con manovre sleali.La Fnsi ha indirizzato una segnalazione al Governo, ha chiesto l’intervento del Sottosegretario alle Comunicazioni perché sia sgombrato il terreno da qualsiasi alibi sui contributi e perché si dia una scossa di certezze e di chiarezza definitiva rispetto alle questioni oggettive che sono aperte.”


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