Ambasciatore del Messico, Miguel Ruiz-Cabañas Isquierdo,
l’Italia è sconvolta di fronte all’omicidio di 43 studenti, avvenuto nel suo Paese a fine Settembre e ancora privo di un accertamento credibile di fatti e responsabilità.
Quel che è certo è che questi ragazzi sono partiti dal loro paese per protestare democraticamente contro le discriminazioni del lavoro; sono stati fermati da un gruppo di poliziotti corrotti al servizio di politici compromessi nei traffici di droga e infine consegnati ad una banda di narcotrafficanti, affinché fossero eliminati fisicamente. Tutto questo mentre le famiglie degli scomparsi chiedevano invano fin dal primo giorno informazioni sui loro figli..
Solo ora iniziano a rinvenirsi i resti dei corpi carbonizzati di questi studenti in una discarica, su indicazione di presunti pentiti. E’ troppo poco e troppo tardi per comprendere un inaudito episodio, che conferma in modo inquietante la penetrazione della corruzione eversiva nelle istituzioni messicane, spinta dai potenti cartelli dei trafficanti di droga.
Ambasciatore Miguel Ruiz-Cabañas Isquierdo,
lei conosce benissimo questo problema, perché è stato responsabile della Cooperazione contro il narcotraffico e degli Affari sociali e umanitari nella Missione permanente del Messico alle Nazioni Unite. Informi il suo Governo, che noi cittadini italiani – per l’amicizia che ci lega al suo Paese – chiediamo con forza che siano condotte su questo gravissimo caso indagini serie, tempestive e senza favoritismi. Chiediamo con forza che la verità processuale possa riaffermare la legalità così aggredita nel Messico e consolare almeno in parte i parenti privi persino delle salme dei loro figli.
Noi vi guardiamo. Il mondo vi guarda.
Con vigilanza democratica
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