Da ieri il Fondo straordinario per l’Editoria è diventato realtà, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto del presidente del Consiglio dei ministri con il quale sono state ripartite le risorse per gli interventi di sostegno all’editoria, istituito dall’articolo 1 (comma 261) della legge (n. 147/2013) di stabilità per il 2014. Lo rende noto Palazzo Chigi. Le misure a disposizione delle imprese editoriali sono numerose e assai rilevanti, dagli investimenti in innovazione tecnologica e digitale, anche per imprese di nuova costituzione, agli incentivi alla nuova occupazione e al sostegno agli ammortizzatori sociali, necessario per attenuare l’impatto sociale dei processi già in corso di ristrutturazione (in tutto euro 20.918.394).
Tra le varie misure, circa 7 milioni e mezzo di euro sono destinati al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese: i finanziamenti bancari per investimenti in innovazione tecnologica e digitale saranno assistiti dalla garanzia pubblica, rendendo così più facile per le imprese l’accesso al credito e migliori le condizioni ottenibili. Ancora, 11 milioni di euro sono poi stanziati per promuovere nuove assunzioni di giornalisti: lo Stato si fa carico di tre anni di contribuzione previdenziale per i contratti a tempo indeterminato e del 50% della contribuzione previdenziale per i nuovi assunti a tempo determinato. Il decreto prevede ulteriori meccanismi per incentivare la trasformazione delle posizioni a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. 2 milioni di euro sono destinati, infine, al sostegno degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione guadagni straordinaria e contratti di solidarietà) gestiti dall’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani. 500mila euro sono destinati alle imprese di nuova costituzione per progetti innovativi. Misure concrete al servizio di un settore che ha pagato e paga cara la crisi economica degli ultimi anni. Misure che testimoniano la volontà del Governo di stare vicino a migliaia di lavoratori che, garantendo tutti i giorni l’informazione per i cittadini italiani, rendono la nostra democrazia più consapevole e più forte, sottolinea palazzo Chigi. Misure, rimarca il sindacato dei giornalisti, con le quali finiscono gli alibi per gli editori che ragionano solo in termini di tagli.