“Il nuovo testo in discussione al Senato in materia di diffamazione rischia di peggiorare quello,giá largamente insufficente,predisposto dalla Camera”. Lo scrivono in una nota Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita di Articolo21. “L’entita delle multe previste, letali per i giornali piú piccoli, le nuove modalitá relative alle rettifiche per i siti ed i blog, l’assenza di un qualsiasi contentimento rispetto alle cosiddette “querele temerarie” , diventate ormai uno strumento di intimidazione verso i cronisti e il medesimo articolo 21 della Costituzione, rendono questo testo indigeribile e non accettabile. A questo punto sarebbe meglio limitarsi ad abrogare la previsione del carcere per i giornalisti, così come richiesto dalle istituzioni Europee, e rimettere il testo nel cassetto. Nelle prossime ore chiederemo a tutte le associazioni che, negli anni passati, hanno lanciato le campagne contro le norme bavaglio di riprendere l’iniziativa in sede europea e nazionale; anche perché non vi è ragione alcuna per farci piacere oggi quello che non ci piaceva con altre maggioranze e con altri governi”.