Che succede quando il partito di un politico condannato per frode fiscale deve fare una legge sull’autoriciclaggio?
E’ chiaro: l’annacqua, per non perdere i voti di chi vive di frode e denaro sporco. E’ quello che sta succedendo in Parlamento, dove la legge contro chi riutilizza l’illecito denaro per ripulirlo con altre attività (autoriciclaggio) viene continuamente rivista, rimandata, depotenziata.
Non a caso infatti, molto ruota attorno ai reati presupposti (quelli che generano il denaro sporco da autoriciclare), che prevedono almeno 5 anni di reclusione, uno spartiacque che servirebbe per definirne la punibilità del successivo autoriciclaggio, tagliando fuori tutti i reati al di sotto di questa pena.
Il problema è che i reati “under 5 anni” sono i più frequenti tra i colletti bianchi e anche quelli verso cui la parte berlusconiana del Parlamento ha sempre dedicato un occhio di riguardo, come quando ha escluso per tali fattispecie la possibilità di utilizzare le intercettazioni telefoniche.
Insomma, truffatori e evasori vari possono continuare a rubare tranquilli, perché in Parlamento c’è chi li protegge. Proprio nelle stesse ore in cui è stata pubblicata l’ultima stima dell’evasione fiscale, pari a 91 miliardi.
Allora vorremmo chiedere al Presidente Renzi, di stracciare il patto del Nazareno e sottoscrivere il patto con i cittadini onesti. per andare a prendere agli evasori i soldi che servono per rilanciare il Paese.
E’ quello il TFR da utilizzare Truffe, Frodi e Riciclaggio
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