Speravamo che la Trotta bus service decidesse di ritirare immediatamente i provvedimenti di sospensione emessi a carico dei due autisti e rappresentanti sindacali che avevano “osato” esprimere il loro punto di vista critico durante l’ultima puntata della trasmissione Presa Diretta. Per ora questa decisione non è stata assunta, forse perché i gestori si sentono confortati dalla forsennata campagna in corso contro lo Statuto dei lavoratori e contro l’articolo 18; infatti, i provvedimenti emessi sono in palese contrasto con quelle norme e con lo stesso Articolo 21 della Costituzione che non vale per i soli giornalisti, ma per tutti i cittadini.
Quei provvedimenti saranno invalidati comunque da un tribunale, magari tra 4 anni, come è successo a quei macchinisti delle ferrovie sospesi e licenziati per aver denunciato ai microfoni di Report i disservizi delle Ferrovie dello stato.
Nel frattempo cosa faranno Ilario Ilari e Valentino Tomasone? Quanti altri, e non solo su questo tema, rinunceranno a denunciare pur di non essere sanzionati? Il provvedimento che li ha colpiti ci riguarda tutti, anche chi non la pensa come loro, perché colpisce il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, aggravato dal fatto che si tratta di due rappresentanti dell’Unione sindacale di base.
Per questo, dando seguito a quanto avevamo annunciato nel precedente blog, Articolo 21 e la Redazione di Presa Diretta hanno deciso di promuovere una petizione su Change.org che ha superato le 35 mila firme per chiedere all’azienda di ritirare le sospensioni e al sindaco Marino di dichiarare incompatibili questi atteggiamenti in un’azienda che riceve appalti da enti pubblici.